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Rinnovato il protocollo d’intesa tra la Provincia di Padova e la Bacologica

E' il maggiore ente italiano di ricerca sull’agroalimentare che ospita nel suo centro di ricerca agricoltura e ambiente, oltre che l’unico laboratorio europeo che si occupa di conservazione di oltre 200 razze di baco da seta e 60 varietà di gelso

Rinnovato fino al 2036 il protocollo d’intesa tra la Provincia di Padova e il CREA, il maggiore ente italiano di ricerca sull’agroalimentare, che ospita nel suo centro di ricerca Agricoltura e Ambiente, proprio nella sede di Padova,  l’unico laboratorio europeo che si occupa di conservazione di oltre 200 razze di baco da seta e 60 varietà di gelso. L’immobile di proprietà della Provincia di Padova, denominato “Bacologica” ha sede in via Eulero, 6, attiguo al Museo Esapolis, il museo vivente degli insetti.

Canella

«E’ una realtà molto affascinante e prestigiosa - ha detto il vicepresidente della Provincia di Padova Daniele Canella – perché il baco da seta ha una storia plurimillenaria come la capacità di produrre una fibra in grado di vantare caratteristiche di pregio uniche. In aggiunta a questo utilizzo di tipo tradizionale, si sta focalizzando l’interesse sulle applicazioni tecnologiche del baco da seta per impieghi biomedici e cosmetici. La ricerca e la sperimentazione proseguono e hanno portato già grandi risultati, come la firma su un progetto con la CE per instaurare una via della seta europea. Su questo tema sarebbe interessante porre Padova al centro di questi itinerari». Tra gli impegni del Crea vi è il supporto tecnico scientifico per il mantenimento e l’aggiornamento delle collezioni seriche, la collaborazione scientifica del personale per attività divulgative e didattiche e l’attivazione di un percorso di coprogettazione per attuare attività di sperimentazione e disseminazione in ambito regionale ed europeo.

Crea

«Oggi è un giorno particolarmente felice – ha detto Giuseppe Corti, direttore del Crea Agricoltura e Ambiente - perché assieme al vicepresidente Canella abbiamo stabilito che l’attività di gelsibachicoltura potrà continuare in un clima di collaborazione che già si protrae da molto tempo. L’attività svolta in questa sede va a beneficio degli agricoltori della regione del Veneto, ma anche di altre regioni italiane. Riportare la bachicoltura nel settore agricolo italiano ci riempie d’orgoglio perché avrà sicuramente sviluppi futuri e auspichiamo anche nel breve periodo». «Grazie all’incontro con il vicepresidente Canella – ha detto Silvia Cappellozza, responsabile della sede di Padova Crea Agricoltura e Ambiente e del laboratorio di gelsibachicoltura - abbiamo iniziato un’interessante interlocuzione su come la Provincia possa partecipare e ampliare l’attività svolta. Questa sede attualmente ha molti progetti, alcuni di tipo culturale, altri di tipo scientifico che bene si intersecano con le competenze dell’Amministrazione Provinciale. A Padova abbiamo una collezione vivente di bachi da seta e una di gelsi e produciamo le uova che poi diamo agli allevatori di tutta Italia e anche all’estero. Facciamo ricerca sulla gelsibachicoltura e assistenza tecnica, sia per le aziende che vogliono studiare nuovi prodotti con la seta, sia per gli allevatori che vogliono intraprendere questa attività»

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