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Al via la raccolta delle mele, Coldiretti Padova: «Produzione in aumento, ma la siccità segna i frutti»

Si tirano le somme di una stagione che ha recuperato le perdite dello scorso anno ma fa i conti con l’estate torrida

Con il caldo al via la raccolta delle mele in provincia di Padova, specie nella Bassa Padovana, dove si concentra gran parte della produzione locale. Dopo le notevoli perdite dello scorso anno, a causa delle gelate, quest’anno la quantità segna un 10-15% in più rispetto alla media ma le alte temperature e la siccità segnano i frutti in colore e dimensione: è quanto emerge da un’analisi di Coldiretti in occasione dell’inizio della raccolta per le varietà più precoci come la Gala, la prima ad essere staccata.

Mele

Spiegano proprio da Coldiretti Padova: «Con le continue ondate di caldo di questa estate rovente e temperature sempre alte anche di notte i frutti rischiano scottature e in più faticano a prendere il classico colore rosso brillante di alcune varietà, soprattutto sugli alberi molto esposti al sole, facendo perdere una delle caratteristiche di scelta per l’acquisto da parte dei consumatori. La siccità e il caldo hanno poi in parte ridotto le dimensioni delle mele rispetto agli anni passati, ma – sottolinea Coldiretti - la qualità è invece cresciuta, con frutti più dolci e succosi. Nella nostra provincia la superficie dedicata alla coltivazione delle mele è di 405 ettari, con una produzione, nel 2021, crollata a 10.665 tonnellate, il 48 per cento in meno rispetto alla media di 20 mila tonnellate l’anno, per un valore di 5,6 milioni di euro, quasi il 25 per cento in meno rispetto al fatturato medio di 7,5 milioni». Afferma Graziano Balbo, presidente della Cooperativa Frutta di Castelbaldo: «Rispetto alle perdite del 2021 siamo in decisa ripresa con previsioni superiori alla media di almeno il 10-15%. Ma il caldo che imperversa da settimane e la siccità che non concede tregua influisce anche da noi sia sul colore, più spento del solito, che sulla dimensione dei frutti. Questo ovviamente influisce sulle quotazioni e quindi sul reddito dei produttori. Lo stesso si può dire per le pere, l’altro prodotto presente sul nostro territorio, per il quale stiamo iniziando la raccolta. Quanto alle cimici stiamo ancora subendo degli attacchi, anche se in forma minore rispetto agli scorsi anni. Gli insetti comunque ci sono ancora e privilegiano le pere oppure alcune varietà di mele. Probabilmente aumenteranno le prossime settimane, l’attenzione è al massimo per proteggere le nostre produzioni già segnate dal meteo e dagli sfasamenti del clima». 

Coldiretti Padova

Aggiunge Massimo Bressan, presidente di Coldiretti Padova: «Per i produttori il 2022 è un anno molto pesante, segnato da un drammatico aumento dei costi, con punte del +250% legato alle tensioni internazionali con la guerra in Ucraina. Uno tsunami che si è abbattuto sulle aziende agricole con aumenti delle spese che vanno dal +110% per il gasolio fino al +250% dei concimi, ai quali aggiungere imballaggi, etichette e logistica. La nostra frutta va tutelata anche dalla minaccia dalla cimice asiatica, l’insetto importato dalla Cina ed è particolarmente pericolosa per l’agricoltura perché prolifica con il deposito delle uova almeno due volte all'anno con 300-400 esemplari alla volta che con le punture rovinano i frutti rendendoli inutilizzabili e compromettendo seriamente parte del raccolto. La diffusione improvvisa di questi insetti che non hanno nemici naturali nel nostro Paese è favorita dalle alte temperature e dalla loro polifagia, potendosi spostare su numerosi vegetali, coltivati e spontanei». Sottolinea infine la Coldiretti che dal punto di vista delle varietà in Italia calano i raccolti della Golden Delicious (-5%), delle Fuji (-3%), delle Jonagold (-18%) e delle Braeburn (-15%), crescono invece le Red Delicious (+7%), le Granny Smith (+18%) e le Gala (+2%). In crescita anche le mele bio che rappresentano ormai il 9% del raccolto totale nazionale. 

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