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Cresce il numero di residenti che acquisiscono la cittadinanza: picco tra i 18enni

«Perché queste persone, nate in Italia, devono aspettare i 18 anni per ottenere la cittadinanza quando in mezzo c’è una vita intera fatta di scuola, sport, relazioni che potrebbe essere molto più semplice? - si chiede Benciolini - Credo sia veramente arrivato il momento in cui la legge si dovrebbe adeguare a quello che è un dato di fatto»

È stato pubblicato il report del Comune sui “nuovi italiani” dal 2007 al 2020, realizzato dal settore Programmazione, controllo e statistica. Registra tutti i residenti di Padova diventati cittadini italiani: nel 2020 sono arrivati a un totale di 9.110. 

I dati

Facendo un primo confronto si nota che nel 2020 molte più persone hanno avuto accesso alla cittadinanza italiana: 1.108 contro i 567 del 2019. Il report fornisce due spiegazioni per questo aumento. La prima è il cambio di normativa, cioè il trasferimento parziale di competenze dal Ministero dell'Interno alle locali Prefetture. Questa direttiva ha trasferito alle Prefetture la competenza ad emanare i decreti di concessione della cittadinanza italiana iure matrimonii, e i primi effetti di tale novità si sono avvertiti a partire dal 2016. La seconda è la scelta dell’amministrazione locale di rinforzare l’ufficio dello Stato Civile che si occupa delle pratiche per l’acquisizione della cittadinanza inserendo più personale, riuscendo così a dar seguito ad un maggior numero di pratiche. Un altro dato che salta all’occhio è un picco di richieste di cittadinanza dei neodiciotenni. Questo è dovuto al fatto che le persone straniere nate in Italia possono chiedere la cittadinanza entro il compimento dei 19 anni. Da sottolineare che un terzo dei nuovi cittadini italiani dal 2007 al 2020 è nato in Italia ed il 98% ha acquisito la cittadinanza prima dei 20 anni. Il 34% dei nuovi italiani era in precedenza cittadino di un paese dell’Europa dell’Est, il 31% di un paese dell’Africa.

Il commento

«Innanzitutto mi preme evidenziare il nostro impegno per accelerare le pratiche di richiesta della cittadinanza da parte di persone straniere – ha detto l’assessore ai Servizi demografici, Francesca Benciolini – Una scelta che si è sviluppata attraverso l’incremento del personale dell’ufficio preposto da una parte, ma anche l’introduzione di una nuova procedura concordata con la Prefettura per rendere più agile e snella la richiesta e poter dar seguito a più richieste. La seconda riflessione riguarda il picco di richieste dei neodiciotenni. Qui sorge spontanea una domanda: perché queste persone, nate in Italia, devono aspettare i 18 anni per ottenere la cittadinanza quando in mezzo c’è una vita intera fatta di scuola, sport, relazioni che potrebbe essere molto più semplice? Come ho spesso sostenuto credo sia veramente arrivato il momento in cui la legge si dovrebbe adeguare a quello che è un dato di fatto. Ragazzi e ragazze che nascono in Italia si sentono italiani, coltivare questo senso di appartenenza riconoscendone la cittadinanza è qualcosa che non può più aspettare. Da parte nostra, il riconoscimento della cittadinanza di questi ragazzi e ragazze avviene con la consegna della Costituzione, un piccolo gesto per sottolineare che siamo parte della stessa Repubblica e condividiamo gli stessi valori. Un’ultima riflessione – ha concluso – sulla recente Commissione per la rappresentanza delle persone padovane con cittadinanza straniera. Come ci mostrano i dati la percentuale di persone straniere che non hanno la cittadinanza resta ancora alta e questa è la conferma che aver istituito questo organismo di partecipazione e rappresentanza arricchisce la nostra comunità di un punto di vista consistente».

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