rotate-mobile
Attualità Piazze / Via Dante Alighieri

Ponte Molino, finanziamento di mezzo milione di euro per rendere fruibile una delle porte della città

Lo studio di fattibilità realizzato prevede circa 500mila euro per il restauro con l’obiettivo di rendere agibile l'interno della Torre al fine di ospitare mostre o spazi museali e di poter rendere visitabile i locali storici

Porta Molino era la principale porta settentrionale delle mura duecentesche di Padova. Si affaccia tuttora sul Tronco Maestro del Bacchiglione e deve il suo nome ai numerosi mulini che vi lavoravano fino all’inizio del XX secolo. Narrano le cronache che le prime mura di Padova vennero innalzate nel 1195 e che la prima cinta, quella che racchiudeva l'antico centro romano della città, venne completata nel 1210. A questa in seguito, con l'espansione della città, se ne aggiunsero altre due in epoca comunale ed ezzeliniana ed in epoca carrarese. Su quest'ultima poi nel Cinquecento Venezia eresse l'attuale cinta. Porta e ponte Molino sono uno resti meglio conservati della prima cinta, che contava ben 19 porte e passaggi; il nome deriva appunto dai numerosi mulini ad acqua, ben 34 nel 1300, un tempo galleggianti sul fiume, diminuiti a 24 verso il XVIII secolo e infine soppressi negli anni 1883-1884. Il ponte, a cinque arcate, è d'origine romana e risale al 40-30 a.C. anche se fu, chiaramente, più volte ricostruito in loco e con parte del materiale originale. Assieme a Pontecorvo, Ponte Molino è l'unico dei ponti romani tuttora in servizio. Alla fine dell’Ottocento la parte superiore della porta fu utilizzata come vasca d’accumulo per la prima rete di distribuzione dell’acqua potabile in città. Si narra che da questa torre Galileo vide i quattro satelliti di Giove, come ricorda la lapide dettata dall'epigrafista padovano Carlo Leoni (1812-1874): "da questa torre Galileo molta via de' cieli svelò". Si tratta però di un’invenzione e di un falso strorico, che conferisce però alla Porta un fascino particolare.

Porta Molino-DSC_0421-2

Porta Molino

Oggi Porta Molino si trova in buone condizioni all'esterno, dove i paramenti murari lapidei e in mattoni faccia vista sono stati restaurati, mentre l'interno si trova in cattivo stato di conservazione ed è attualmente inaccessibile: presenta solai in cattivo stato e inadatti a sopportare carichi accidentali, intonaci completamente da restaurare ed è priva di impianto elettrico e di riscaldamento. Lo studio di fattibilità realizzato prevede circa 500.000 € per il restauro con l’obiettivo di rendere agibile l'interno della Torre al fine di ospitare mostre o spazi museali e di poter rendere visitabile i locali storici. Gli importanti interventi di restauro necessari riguardano quindi i rinforzi statici delle strutture, il rifacimento dei solai e delle scale, la messa a norma degli impianti e l’installazione di un impianto di riscaldamento, la realizzazione di un ascensore per abbattere le barriere architettoniche.

Porta Molino-DSC_0407-2

Dichiarazioni

Dichiara l’assessore Andrea Colasio: «Nella tempesta di Giorgione si intravedono con chiarezza la cupola del Carmine e Porta Molino, oltre che il simbolo del carro dei Carraresi. Siamo in via Dante, a 100 metri dal futuro museo d’arte contemporanea della Fondazione Peruzzo, e l’obiettivo per noi è quello di costruire un dialogo tra un grande museo privato e questa struttura, che rappresenta un momento fondamentale della storia padovana. Un gioiello che vogliamo restituire ai padovani, come luogo simbolo del nostro patrimonio, in un disegno di riqualificazione di un’area strategica che non può prescindere dalla riattivazione di profonde sinergie culturali. Con l’assessore Ragona abbiamo visitato anche i cantieri della chiesa di Sant’Agnese, dove sorgerà appunto lo spazio museale della Fondazione Peruzzo: qui si sta realizzando un intervento encomiabile grazie al fondamentale contributo dei privati. Stiamo valutando in queste settimane come finanziare i lavori necessari al restauro della porta. Attualmente è inserita nell’elenco dell’art bonus e su questo credo sia importante fare un appello ai padovani, perché ogni risorsa può aiutare ad ottenere gli obiettivi che perseguiamo». Aggiunge l’assessore Andrea Ragona: «Abbiamo parlato della necessità di una riqualificazione della zona di via Dante, convinti sia necessario valorizzare e rilanciare un’area strategica. Questo intervento va proprio in questa direzione: per riqualificare arrivare all’allargamento del centro tramite l’anello pedonale che unisce le piazze fino a via San Fermo, serve investire su interventi di valorizzazione e iniziative di vario genere, perché l’area diventi viva e attrattiva. Con Porta Molino e altri importanti siti dal grande valore storico culturale, via Dante diventerebbe nodo cruciale del nostro patrimonio, vivibile dai cittadini. Questo per noi è il modo migliore anche per dare un sostegno concreto ai commercianti della zona, che già nel Medioevo era un’area di commercio, in cui avevano sede molti artigiani del cuoio e delle scarpe».
Via Dante può finalmente tornare al suo antico splendore, e voglio ringraziare l’assessore Colasio per aver colto l’importanza di un intervento di questo tipo, che lavoreremo per rendere concreto e realizzare nel più breve tempo possibile».

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Ponte Molino, finanziamento di mezzo milione di euro per rendere fruibile una delle porte della città

PadovaOggi è in caricamento