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Venerdì, 19 Aprile 2024

La Rettrice smonta la polemica sul numero chiuso: «Prima programmazione e investimenti»

«Se tutti questi più di tremila candidati dovessero entrare a medicina non avremmo né le aule, né i docenti, né i laboratori e né i luoghi dove far fare a loro il tirocinio»

Che l'istruzione, dalla scuola primaria fino all'Università, sia presente nell'agenda dei politici parrebbe una buona notizia. Che chi amministra o chi poi lo dovrà fare se ne occupi fa pensare a una classe politica illuminata che affronta mano a mano tutte le questioni. Niente di tutto questo in realtà, a pochi giorni dal voto ogni argomento, anzi ogni pretesto, è buono per tuffarsi sull'attualità e fare propaganda. Perchè di quello si tratta, sperando non si offenda nessuno. Così capita che oggi, martedì 6 settembre, in contemporanea in tutta Italia, dalle 13, il test d'ingresso per i corsi di laurea magistrale a ciclo unico in Medicina e Chirurgia e in Odontoiatria e protesi dentaria (in lingua italiana perché poi ci sarà anche quello in lingua inglese). Come poteva la politica non tuffarsi a pesce sull'argomento?

E' la Rettrice, la professoressa Daniela Mapelli, che elegantemente fa intendere quanto sia fine a se stesso il dibattito. Non usa termini forti ma è chiarissima nello spiegare perché ciò di cui si parla nelle tribune elettorali è tanto lontano dalla realtà e che l'approccio della gran parte è demagogico, populista e qualunquista. Non usa questi termini, che ci permettiamo di utlizzare noi, ma è chiarissimo cosa intende dire: «Se tutti questi più di tremila candidati dovessero entrare a medicina non avremmo né le aule, né i docenti, né i laboratori e né i luoghi dove far fare a loro il tirocinio. Io penso che la soluzione non sia quella di abolire il numero programmato a medicina ma invece quella di utilizzare termini come programmazione e investimento. Se c'è la necessità di medici oggi, non la risolviamo oggi perché per formare un medico ci vogliono almeno undici anni, tra corso di studio e specializzazione». Quindi ci vuole ben altro, e proprio chi il parlamento lo frequenta o vuole frequentarlo queste cose le dovrebbe pur sapere. 

A Padova ci sono 3.119 iscritti. Si tratta di 2.131 donne e 988 uomini. A dar loro il benvenuto, c'è proprio la Magnifica Rettrice dell'Università, la professoressa Daniela Mapelli. A mezzogiorno, un'ora prima quindi, ha salutato coloro che parteciperanno alla prova per entrare nell'Università che lei rappresenta e risposto alle domande dei giornalisti. I posti a disposizione sono 428, suddivisi tra i 340 di Padova e gli 88 di Treviso. La prova ha la durata di 100 minuti ed è composta di 60 quesiti a risposta multipla, sono cinque le opzioni possibili. Ventitrè di biologia, quindici di chimica e tredici di fisica e matematica, per un punteggio massimo di 90 punti. Giovani da tutto il Veneto e non solo. Da Chioggia come da Castelfranco, ma anche tanti padovani. Se tutto va bene, gli aspettano sei anni di studio e poi la specializzazione. Circa undici anni per diventare quello che sognano in un Paese che non è bravo ad assecondare i desideri dei suoi giovani. Ma questo, in realtà, già da un po'. 

Medicina test ingresso UniPd 2022-2

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