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LAVORI PUBBLICI

Via libera al progetto definitivo, rinasce lo storico Selvatico di Giuseppe Jappelli

Complessivamente il restauro e adeguamento normativo dell'Istituto Selvatico passa da 8.5 milioni di euro a 10.5, di cui 2.2 impegnati dalla Fondazione Cariparo

Il progetto è definitivo. Ora il restauro del Selvatico si fa e non si torna più indietro. Ci sono i soldi (oltre 10 milioni di euro) e c'è il piano. Resta solo partire con i lavori. Oggi il progetto è stato presentato dai maggiori attori dell'operazione.

Il progetto

Complessivamente il restauro e adeguamento normativo dell'Istituto Selvatico passa da  8.5 milioni di euro a 10.5, di cui 2.2 impegnati dalla Fondazione Cariparo. A questi, si aggiungono 500 mila euro stanziati dal Comune di Padova per la sistemazione dell’area esterna e 950mila euro dalla Soprintendenza per l’allestimento delle collezioni per un totale di quasi 12 milioni di euro. Lo studio di fattibilità prevede due lotti funzionali: il primo stralcio “Restauro dell'Ex Macello Jappelliano” passerà da 4.975 milioni a 5.434 (ulteriore stanziamento di 459.082,56  euro che avverrà con variazione di bilancio ad aprile), mentre il secondo stralcio “Ristrutturazione e adeguamento normativo dell'ala est del Liceo Selvatico”. l nuovo progetto prevede il restauro conservativo degli edifici storici, la demolizione del Padiglione Est e il restyling di quello prefabbricato svuotato al piano golenale, con un nuovo collegamento agli edifici storici. Proposte che hanno l’intento di sviluppare un nuovo edificio “fluttuante” che possa trasmettere un’idea di leggerezza, ma che nel contempo sia in grado di relazionarsi e connettersi in modo funzionale ai manufatti esistenti. Il nuovo collegamento migliorerà notevolmente la situazione in quanto sarà su pilastri e restituirà la visione del piano golenale. Sarà una volumetria inferiore rispetto all’attuale padiglione Est che verrà demolito e permetterà di offrire un nuovo ambito ricreativo e didattico, offrendosi come aula all’aperto.

Bui e Bisato

«E’ un momento storico – ha detto Fabio Bui, presidente della Provincia - dopo anni di lavoro e confronto per trovare la soluzione e i finanziamenti, siamo giunti alla conclusione del progetto che ha già ottenuto il parere degli enti preposti e la copertura economica totale per la realizzazione dell’opera.  Nelle prossime settimane, con una variazione di bilancio, destineremo una parte di avanzo di amministrazione del 2021 per dare totale copertura e far partire contestualmente i due lotti». «Si tratta di un intervento imponente – ha detto Luigi Alessandro Bisato – per il restauro e l’adeguamento normativo di un bene storico artistico nel cuore della città. Abbiamo acquisito tutti i pareri degli enti preposti: Genio Civile, Sovrintendenza, Vigili del Fuoco».

Giordani e Muraro

Ampia soddisfazione è stata espressa anche dal Sindaco di Padova Sergio Giordani per l’impegno su questo importante progetto. «E’ un intervento di area vasta – ha sottolineato Sergio Giordani – un lavoro colto e raffinato che permetterà il recupero di un’opera storica in collegamento con l’area golenale. Si è creata una rete istituzionale di grande livello che porterà a un risultato davvero storico». «Il restauro del Selvatico – ha sottolineato Gilberto Muraro – rappresenta un tassello importante di questo nuovo volto di Padova, a livello urbanistico, architettonico, didattico, museale e ludico».

La storia

La storia dell'edificio inizia nel 1818, quando il Comune di Padova, a seguito dell'estremo degrado delle vecchie “beccherie” poste nel centro cittadino e adiacenti alla stessa regia Università, affidò all'arch. Giuseppe Jappelli (già progettista del Caffè Pedrocchi) il progetto del Nuovo macello comunale.  Questo fu il primo edificio realizzato in città da Jappelli al servizio della Pubblica committenza, che venne edificato tra il canale di Santa Sofia e il Piovego, alle “Gradelle di Porcilia”. Il macello fu inaugurato nel settembre 1822, e completò la sua attività nel 1902. Il 13 novembre 1910 venne inaugurata la nuova sede della “Regia Scuola Pietro Selvatico per le arti decorative e industriali nell'ex macello Jappelliano. Tra il 1916 e il 1919 l'edificio venne requisito temporaneamente dall'esercito per divenire sede dell'università castrense. Dal 1902 al 1970 l'edificio subì modifiche e ampliamenti, le ultime furono l'aggiunta ad est di un'ala prefabbricata. Negli anni ’60 venne istituita la sezione di tessitura mentre la scuola orafa del prof. Pinton (già allievo al Selvatico) diventò fucina di talenti riconosciuti a livello internazionale e giunti ormai alla seconda generazione. L’ultimo indirizzo istituito è quello di Disegno Industriale, nato negli anni ’90, sotto la presidenza del compianto Prof. Giulio Bresciani Alvarez, architetto, storico dell’arte, per molti anni anche docente presso la scuola. Tra le varie raccolte conservate presso l’Istituto, merita particolare attenzione il lascito del Patriota Prof. Egidio Meneghetti e la collezione di tavole raffiguranti le antiche fabbriche padovane, ovvero rilievi architettonici ornamentali, raccolti in un unico corpus e datate tra il 1889 e il 1923.

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