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Rincari delle bollette e fisco, Bertin (Ascom): «Si può, anzi si deve fare di più»

Il presidente dell'Ascom ribadisce che si può fare di più per evitare che i costi delle bollette per famiglie e imprese salgano, creando ulteriori difficoltà

«Si può, anzi si deve fare di più». Patrizio Bertin, presidente di Confcommercio Veneto e Ascom Padova sintetizza al massimo il giudizio dell’organizzazione che rappresenta sul disegno di legge di conversione del cosiddetto “Dl bollette”.

L’Ascom

«Non vi è dubbio – dice Bertin – che il Governo si sia mosso nella giusta direzione in quanto ha scongiurato, per i prossimi mesi, parte degli annunciati rincari dei prezzi per imprese e consumatori. Un intervento che potremmo definire tattico, di breve periodo. Alle imprese e alle famiglie serve però un intervento strutturale, oserei dire strategico, per uscire dalle secche di una dipendenza energetica dall’estero che si sta rivelando in tutta evidenza». Detto questo, sostiene l’Ascom, occorre risolvere anche i limiti dell’attuale configurazione del sistema di prelievo che pone a carico degli utenti finali il costo (stimato in oltre 15 miliardi di euro) degli oneri generali di sistema, ovvero degli incentivi economici alla produzione da fonti rinnovabili, alla cogenerazione, alle industrie energivore ed i costi fissi connessi, tra l’altro, allo smantellamento delle centrali elettronucleari dismesse. «Nei giorni scorsi – continua Bertin – Confcommercio ha presentato le sue osservazioni in sede di audizione in Commissione Industria al Senato ed il collega Giovanni Acampora, che ha la delega per la Transizione ecologica e la sostenibilità, ha fatto presente che tali oneri devono essere progressivamente eliminati dalla bolletta elettrica utilizzando, a copertura dei costi, anche parte del gettito derivante della vendita delle quote di emissione di CO2 che confluisce nel bilancio dello Stato». C’è poi il capitolo fisco sul quale Bertin ha le idee chiare: «Ridurre l’Iva e le accise ed eliminare l’anomalia tutta italiana del nostro sistema fiscale che prevede addirittura l’Iva sulle accise, è doveroso. Servono infine misure regolatorie che assicurino mercati concorrenziali, prezzi accessibili, sostenibilità ambientale e sociale degli investimenti e sicurezza dell’approvvigionamento, realizzando un modello di transizione energetica che consenta di coniugare innovazione tecnologica, rispetto dell’ambiente e benefici occupazionali ed economici per cittadini ed imprese».

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