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Dal Pd padovano l'appello per salvare le Rsa: «Tutte con i conti in rosso. Servono aiuti urgenti o si chiude»

Prima firmataria della mozione che girerà i Consigli comunali di tutta la provincia è Anna Barzon. Sono 40 mila le famiglie coinvolte. Gli aumenti energetici hanno sconvolto i conti delle strutture

Il caro energia colpisce pesantemente anche i centri di servizi residenziali e semiresidenziali per anziani non autosufficienti e per persone con disabilità e il grosso rischio è che a farsene carico totalmente siano costrette le famiglie. Molte strutture rischiano di chiudere i bilanci in rosso e di non riaprire. Sollecitare la Regione a supportare le Rsa per il caro energia, nonché a varare la riforma delle Ipab per scongiurare la privatizzazione latente dei servizi di assistenza agli anziani, sono gli obiettivi dell’ordine del giorno redatto dal gruppo strategico per la sanità e il sociale del Partito Democratico del Veneto che sarà presentato nei Consigli comunali della provincia di Padova, a partire dal capoluogo. Prima firmataria proprio la consigliera comunale, Anna Barzon.

L'appello

L'appello del Partito Democratico è chiaro: «La situazione è grave, bisogna intervenire con urgenza. Se da un lato il Veneto, unica regione in Italia, attende da oltre 20 anni la riforma delle Ipab, dall’altro l’intero sistema residenziale e semiresidenziale dedicato agli anziani non autosufficienti e alle persone con disabilità negli ultimi due anni e mezzo è stato messo a dura prova, senza soluzione di continuità, prima dalla pandemia e poi dalla crisi energetica tuttora in atto - sostengono Anna Barzon, Sabrina Doni e Vanessa Camani - .Nel Veneto ci sono più di 10 mila anziani le cui famiglie rischiano di doversi fare carico da sole dei maggiori costi di assistenza. I costi per l’energia elettrica già a luglio di quest'anno risultavano aumentati del 1061% rispetto a luglio 2021; per quanto riguarda il gas i costi medi sono triplicati negli ultimi dodici mesi. Senza un intervento immediato, i centri di servizi per gli anziani non autosufficienti, pubblici e privati convenzionati, saranno costretti ad aumentare considerevolmente le rette – si stima di circa 10/13 euro al giorno, per un totale che varia dai 300 ai 400 euro al mese - per continuare a offrire i loro fondamentali e insostituibili servizi».

Le strutture

«Le strutture per le persone con disabilità, per le quali servono maggiori entrate per circa 200 euro al mese per persona, rischiano l’insolvenza e la chiusura in quanto non hanno nemmeno margini di intervento sulle rette all’utenza essendo i servizi semiresidenziali privi di compartecipazione e quelli residenziali ospitano spesso utenti a Isee zero - proseguono le dem - .Sono considerevoli i problemi economici che questo settore si trova a dover affrontare senza, per il momento, alcun sostegno da parte della Regione dalla quale, peraltro, da oltre due decenni attende una riforma organica e conseguente sicurezza finanziaria. Quindi, con questo ordine del giorno in favore di 40.000 (30000 anziani in Rsa+10000 disabili, dati di Margherita) famiglie venete, il Pd padovano chiede: un aiuto straordinario ed urgente ai centri di servizi sia pubblici che privati convenzionati per affrontare le difficoltà economiche connesse agli aumenti del costo energetico e tutte le spese correlate; la sospensione di ogni procedura di commissariamento delle Ipab connesso ad eventuali disavanzi causati dalle conseguenze del Covid o dagli aumenti delle spese energetiche; un intervento strutturale e continuativo di riequilibrio economico delle spese sostenute dalle Ipab – a differenza delle imprese profit e non profit di settore- a seguito dell’applicazione del contratto degli Enti Locali con particolare riferimento alla percentuale Irap, alle spese per le maternità, per la legge 104, per l’assenza per malattia. la riforma delle Ipab nel senso della trasformazione delle stesse in Aziende
Pubbliche di Servizi alla persona»

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