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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Sagre, Appe Padova chiede ai sindaci di sospendere le autorizzazioni fino al termine dell'anno

L’Associazione Provinciale Pubblici Esercizi di Padova propone quale alternativa l'organizzazione di «"eventi diffusi" con la compartecipazione dei pubblici esercizi ubicati sul territorio comunale, instaurando un'auspicata collaborazione che potrebbe rivelarsi utile anche per gli anni a venire»

Con i primi, incoraggianti segnali di miglioramento della situazione sanitaria diverse amministrazioni comunali hanno ripreso l’organizzazione di sagre, eventi e manifestazioni, che per loro natura attirano centinaia (se non migliaia) di persone. Appe Padova, però, invita a fare attenzione, tanto da aver mandato a tutti i sindaci e agli assessori al commercio dei Comuni della provincia una lettera chiedendo di sospendere tutte le autorizzazioni fino al termine dell'anno.

Lettera

Spiega Filippo Segato, segretario dell’Associazione Provinciale Pubblici Esercizi di Padova: «Oltre al rischio epidemiologico collegato a tali eventi vi sono anche riflessi negativi sul piano economico visto che ad ogni manifestazione è sempre collegata la somministrazione di alimenti, che anzi quasi sempre è il principale fattore di attrazione dei partecipanti. Per la verità vi sono molte amministrazioni comunali che hanno ben valutato tutte le possibili conseguenze e, pertanto, hanno deciso che, per quest’anno non saranno organizzate sagre e feste varie. La stessa posizione che, peraltro, ha assunto con responsabilità anche l’Unione provinciale delle Pro-loco, per voce del presidente Fernando Tomasello. Per altre amministrazioni, invece, evidentemente valgono considerazioni diverse». Stante questa dicotomia, l’APPE ha evidenziato nella lettera le criticità collegate all’eventuale esecuzione di eventi che calamitano frotte di persone (in molti casi over 60, i più esposti al rischio contagio), in barba al divieto di assembramenti. L’affondo dell’Associazione riguarda l’avvio di attività “parallele” di somministrazione di alimenti e bevande, che andrebbe ad erodere i già drammatici bilanci economici delle normali attività di pubblico esercizio (bar, ristoranti, pizzerie, trattorie), che stanno cercando proprio in questi mesi di poter sopravvivere, pur tra mille difficoltà, al fine di non dover cessare definitivamente la loro attività, lasciando così senza lavoro moltissimi dipendenti. Conclude Segato: «La missiva termina con l’appello alle Amministrazioni Comunali di sospendere, almeno per tutto il 2020, le autorizzazioni allo svolgimento di manifestazioni e attività che comportino la somministrazione di alimenti e bevande o l’organizzazione di balli. Diversamente - questa l’alternativa proposta dall’Associazione - si potrebbe valutare di organizzare “eventi diffusi”, con la compartecipazione dei pubblici esercizi ubicati sul territorio comunale, instaurando un’auspicata collaborazione che potrebbe rivelarsi utile anche per gli anni a venire».

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