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Lunedì, 11 Dicembre 2023
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“Scatole di Natale Padova”, l'idea solidale che è subito un successo

Il progetto “Scatole di Natale Padova” mette in rete individui, associazioni, organizzazioni, unite nel comune intento di donare un sorriso a chi è più in difficoltà. In poche ore migliaia le adesioni. Ci siamo fatti spiegare da dove arriva l'idea e come funziona l'iniziativa

Il progetto “Scatole di Natale Padova”, mette in rete individui, associazioni, organizzazioni, tutti uniti senza colori o bandiere nel comune intento di donare un sorriso a chi è più in difficoltà. In poche ore migliaia le adesioni. Ci siamo fatti spiegare da dove arriva l'idea e come funziona l'iniziativa. 

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Idea

L’idea iniziale nasce a Milano, grazie una privata cittadina che si è attivata per regalare un momento di serenità a persone con disagi, senza fissa dimora, sole (vedi pagina Fb Scatole di Natale Milano), ma è stato chiarito che l’iniziativa è replicabile liberamente, con l'invito a condividere con il progetto “madre” foto e risultati al termine dell’esperienza. Il progetto padovano nasce dalla volontà di un gruppo di amiche che hanno deciso di replicare l’esperienza affidandosi alla ricca rete veneta di associazioni: Padova non per niente è Capitale Europea del Volontariato 2020. Tra queste sono state individuate come realtà adatte alla distribuzione l’associazione Orto di Marco, la ONG Beati i costruttori di pace e le Cucine economiche popolari, e a ruota stanno seguendo altre associazioni, parrocchie, singoli cittadini.

Scatola di Natale

Come funziona il progetto, chiediamo alle organizzatrici? «Si prende una semplice scatola da scarpe e dentro ci si mette: una cosa che tenga caldo (guanti, sciarpa, scaldacollo, cappellino, maglione, coperta ecc.), una cosa golosa (caramelle, cioccolata, mandorlato ecc), un passatempo (libro, rivista, sudoku, matite colorate ecc.), un prodotto di bellezza (crema idratante, bagno schiuma, profumo, dentifricio o uno spazzolino per bambini ecc.) accompagnato da un biglietto con parole gentili, perché le parole fanno bene al cuore. Una volta raccolto tutto, si incarta la scatola, se fa piacere si può anche decorarla. Importante è scrivere in un angolo se è destinata a donna, uomo o bambino/a, indicando la fascia età».

Consegna

Per consegnare poi la scatola in modo che arrivi a destinazione, nella pagina Facebook www.facebook.com/scatoledinatalepadova, vengono pubblicati i riferimenti dei punti di raccolta, sempre in aggiornamento. «Chi si vuole offrire per organizzare un punto di raccolta, basta che scriva un messaggio via Messenger alle organizzatrici. Le scatole non vanno consegnate solo ai punti di raccolta. Ce ne sono già diversi di punti di consegna che hanno aderito e molti altri stanno chiedendo di aggiungersi: cercheremo di coprire un po’ di zone chiave dalla città e della provincia, in modo che i donatori non debbano fare troppa strada», spiegano le organizzatrici chiarendo anche a chi saranno destinati questi doni: «Si tratta di persone in difficoltà, seguite quotidianamente dalle Cucine Economiche Popolari e dall’Associazione Beati i Costrutti di Pace, ma se ne verranno raccolte in più, potranno essere donate anche a persone che fanno riferimento ad altre associazioni. Anche l’Associazione Orto di Marco distribuirà le scatole ai propri beneficiari una volta esauriti quelli di Cucine popolari e Beati i Costruttori di Pace».

24ore

«Abbiamo creato la pagina martedì mattina e in 24 ore abbiamo raggiunto, grazie anche alle moltissime condivisioni di singoli e associazioni, più di 100.000 persone – raccontano le organizzatrici - Siamo state letteralmente travolte, ci stanno scrivendo in privato in tantissimi, chi per donare, chi per aprire un punto di raccolta, un vero esercito, segno della bontà dell’iniziativa, ma non solo: è importante il segnale che sta arrivando dal territorio, ovvero che nonostante le difficoltà non stiamo perdendo la nostra umanità. Sono tante le persone volonterose e sensibili alle problematiche altrui. Sarà un Natale sicuramente diverso, che ci mette alla prova con le limitazioni per l’incontro fra noi e le persone care, che ci chiede di rinunciare a molte cose, ma allo stesso tempo ci sta dando nuove possibilità di incontro con l’altro, con persone più lontane, alle quali magari in passato non abbiamo pensato che fugacemente. Ora invece le fragilità si stanno prepotentemente facendo sentire e ci danno la chance di metterci alla prova personalmente e donare un pezzetto del nostro tempo e di noi stessi».

Sostegno e organizzazione

Tra chi sostiene l'iniziativa anche il disegnatore e fumettista padovano Claudio Calia, che regalerà a breve la sua interpretazione artistica del progetto con un logo su misura. Il gruppo è formato da Giorgia Dragotto, Daria Fallido, Sara Zanferrari, Cristina Varotto, Glenda Spiller, L'Orto di Marco e con il sostegno di Beati i Costruttori di Pace e delle Cucine Economiche Popolari.

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