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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Aumenti, Bertin: «Serve scostamento di bilancio, è questione di sopravvivenza per le imprese»

Per contrastare il caro-energia, secondo Ascom, c'è bisogno di una risposta immediata attraverso nuovi aiuti di stato raccordati con la Ue

«Sarebbe ingiusto dire che il governo non fa nulla, però è vero che sta facendo poco». Il presidente dell’Ascom di Padova, Patrizio Bertin, non ci gira tanto attorno: «Draghi non può pensare di risolvere un problema di così enorme portata qual è la combinazione di caro-energia con la guerra e la pandemia, usando solo i maggiori introiti dell’Iva. È una questione di sopravvivenza per tantissime imprese, anche del terziario di mercato, alle prese con un drastico calo dei consumi».

Gli aumenti

Per contrastare il caro-energia, secondo Ascom, c'è bisogno di una risposta immediata attraverso nuovi aiuti di stato raccordati con la Ue. Per cui è indispensabile uno scostamento di bilancio che però il governo non sembra intenzionato ad adottare. «Però è indubbio che le imprese stiano affrontando extra-costi determinati dal caro-carburanti e dal caro-bollette che solo un deciso intervento, ad esempio, sulle accise e sugli extra-profitti delle società energetiche può raffreddare». Secondo i calcoli di Ascom, le accise sui carburanti “impattano” sul bilancio dello Stato per 24 miliardi di euro l’anno (dato del 2021). Su un litro di benzina, in questi giorni, le accise incidono per 0,728 euro e se si aggiunge l’Iva il valore delle tasse su un litro di benzina è pari a 1,049 euro. «Poniamo che il governo – continua Bertin – decida di sospendere le accise per un paio di mesi, il tempo necessario, si spera, per uscire da questo “buco nero” nel quale siamo finiti causa pandemia, guerra in Ucraina e inflazione conseguente. Il “costo” per le casse dello Stato sarebbe di 4 miliardi di euro. Io credo che, uno sforzo di questo tipo sia sopportabile se non altro perché ridarebbe prospettive ad interi comparti, o direttamente interessati dal caro-carburanti (leggasi tir) o rivitalizzati da una ripresa dei consumi oggi “ostaggio” delle bollette fuori controllo. In prospettiva c'è bisogno di una politica energetica europea, di nuovi rigassificatori, di sostenere la produzione nazionale di gas, dando impulso, nel contempo, a rinnovabili e risparmio energetico. Ma occorre anche la riapertura temporanea delle centrali a carbone e diventa indispensabile sostenere la ricerca sul nucleare di nuova generazione. Oggi abbiamo bisogno di più pragmatismo e meno ideologia, altrimenti stop delle produzioni e cassa integrazione non solo nel settore secondario ma anche nel commercio, nel turismo e nei servizi, diventeranno non l’eccezione ma la normalità».

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