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Lo scrittore Massimo Carlotto: «Caso Grafica Veneta, occorre prendere una posizione chiara»

«Editori, scrittori, librai e ... lettori devono schierarsi a fianco di questi lavoratori e sostenere le loro rivendicazioni: contratto a tempo indeterminato per tutti, pagamento in surroga degli stipendi arretrati, tutele per i documenti e per la casa»

Con un post dello scrittore padovano Massimo Carlotto sulla sua pagina Facebook pubblicato nella giornata di mercoledì 4 agosto invita il mondo della cultura a prendere posizione sul caso dei lavoratori di una cooperativa che forniva forza lavoro a Grafica Veneta. Nel post l'ideatore de "L'alligatore" e di tanti romanzi gialli di succeso chiede che «Editori, scrittori, librai e ... lettori devono schierarsi a fianco di questi lavoratori e sostenere le loro rivendicazioni: contratto a tempo indeterminato per tutti, pagamento in surroga degli stipendi arretrati, tutele per i documenti e per la casa»

Il post

Nel post sulla sua pagina l'autore ricostruisce gli eventi che hanno portato a conoscenza l'opionione pubblica nazionale della dura condizione alla quale erano costretti questi lavoratori: «Nel maggio del 2020, 11 lavoratori pachistani, impiegati nel colosso del campo editoriale con sede a Trebaseleghe (PD), vennero sequestrati, picchiati, spogliati di ogni bene e abbandonati nei paesi vicini legati e imbavagliati. Il ritrovamento di una delle vittime fece scattare le indagini che hanno portato nei giorni scorsi all'arresto di diverse persone, tra cui 2 manager dell'azienda. La verità emersa racconta una feroce storia di schiavitù: 12 ore al giorno di lavoro, pausa pranzo di 15 minuti, paga di 4 euro e 50 centesimi all'ora. I lavoratori erano costretti a vivere ammassati in due case fatiscenti, in cui di fatto erano prigionieri, e pagare 200 euro d'affitto. Chi si ribellava veniva rapito, seviziato e derubato dagli aguzzini della cooperativa BM Service di Lavis (TN) che forniva questo tipo di manodopera a Grafica Veneta».

Procura

Lo scrittore evidenzia anche la posizione della Procura di Padova sulla vicenda: «Il procuratore di Padova Antonino Cappelleri ha dichiarato: "Qui non c'è soltanto la vicenda del caporalato, che viene posta in essere in maniera molto cinica da datori di lavoro pachistani che offrono manodopera e determinati servizi ad aziende italiane, ma anche la compartecipazione di quest'ultime a livello organizzativo, in quanto acquistano il servizio con consapevolezza e soprattutto palese corresponsabilità". Grafica Veneta non versa in difficoltà economiche. Il 2020 infatti si è chiuso per l'azienda con ricavi saliti da 61 milioni del 2019 a oltre 137. Ora sostiene di essere all'oscuro di quanto accadeva, ma mantiene un comportamento inaccettabile nei confronti dei lavoratori coinvolti, offrendo contratti di 4 mesi. Un ricatto vero e proprio che obbliga le vittime a non denunciare altrimenti il contratto non viene rinnovato, negando così la possibilità di ottenere il permesso di soggiorno. In questi giorni alcuni esponenti del mondo della cultura e dell'editoria hanno espresso sdegno per quanto rivelato dall'inchiesta. Ma non basta». Per questo motivo l'autore fa un accorato appello affinché ci sia una netta presa di posizone contro questo tipo di pratiche vessatorie e di sfruttamento.  

Grafica Veneta

Grafica Veneta è un colosso internazionale e stampa in esclusiva libri di successo mondiale, dalla saga di Harry Potter al best seller dell'ex presidente Usa, Barack Obama. Il 2020 per l’azienda di Franceschi si è chiuso con ricavi boom, nonostante il Covid, saliti da 61 milioni del 2019 a oltre 137 milioni, più che raddoppiati. Ma nel 2020 non sono stati i libri a far crescere i ricavi per l'azienda, lo sono state invece le mascherine che sono state poi distribuite dalla Regione Veneto. 

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