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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Nasce la scuola di pesca di Coldiretti, la prima in Italia

Sarà intitolata a Matteo Griggio, biologo e docente dell’Università di Padova prematuramente scomparso a maggio dello scorso anno

La Scuola di pesca di Coldiretti Veneto sarà intitolata a Matteo Griggio, biologo e docente dell’Università di Padova prematuramente scomparso a maggio dello scorso anno. Fu lui l’artefice operativo di questo progetto promosso grazie al sostegno del Feamp, il fondo europeo per la politica marittima e in collaborazione con la Regione del Veneto la cui gestione è affidata a Impresa Verde Padova.  

La Scuola di pesca

All’avvio della prima lezione del corso per futuri pescatori erano collegati, oltre gli allievi iscritti, un centinaio di uditori: è la prima iniziativa di questo genere sul panorama nazionale. Tra i partner progettuali l’Ispra (Istituto superiore per la protezione e ricerca ambientale) il Consorzio Distretto Ittico di Rovigo e Chioggia, il Mercato Ittico di Chioggia e la Città di Chioggia, nonché la  Camera di commercio di Padova. A salutare anche l’Assessore regionale caccia e pesca Cristiano Corazzari, l’Europarlamentare Rosanna Conte, membro della Commissione per la pesca e il Direttore di Coldiretti Veneto Marina Montedoro. Le autorità intervenute hanno sottolineato il ruolo del settore per l’intero sistema economico regionale e italiano. «Se si considerano  gli effetti combinati del surriscaldamento i cambiamenti climatici, delle importazioni selvagge di prodotto straniero e di una burocrazia sempre più asfissiante, il risultato – sostiene Coldiretti – è la perdita nello spazio di un trentennio del 33% delle imprese e di 18.000 posti di lavoro, con la flotta ridotta ad appena 12mila unità e con una vetusta età media del naviglio di circa 36 anni. Una situazione che con la pandemia è peggiorata con un crack da 500 milioni di euro tra produzione invenduta, crollo dei prezzi e chiusura dei ristoranti, senza dimenticare l’aggravio di costi per garantire il rispetto delle misure di distanziamento e sicurezza a bordo delle imbarcazioni». 

Gli iscritti

Nella classe, per ora virtuale,  ci sono giovani allievi disoccupati,  operatori di acquacoltura e responsabili di cooperative. «Saranno impegnati in 900 ore di cui la metà concentrate in stage e tirocini su pescherecci e strutture del sistema per un approccio pratico ad un mestiere a rischio estinzione: teoria da sfatare – sottolinea Coldiretti Veneto - almeno in base alle iscrizioni raccolte fino ad ora che testimoniano l’intraprendenza delle nuove generazioni verso la blue economy. Rilevante la presenza del mondo femminile che necessita di affermazione come per la figura della coadiuvante non ancora riconosciuta giuridicamente. Proprio per questo la moderazione  è stata affidata alla presidente di Donne Impresa Chiara Bortolas che con le imprenditrici agricole ha intrapreso un percorso politico sindacale sulla parità di genere». Dal neo diplomato che vuole sperimentare un’occupazione alternativa all’ex amministratrice tributaria che ora presiede una cooperativa di donne della pesca, da chi si occupava di marketing ed ora fa il pescatore professionale a chi sogna di farlo sin da bambino ed ora ha la possibilità concreta di realizzare le aspettative. Parte dell’attività di tirocinio è prevista a Codevigo, in Valle Millecampi. Il calendario scolastico mensile è stato programmato con la docenza dei professori Carlotta Mazzoldi e Alberto Barausse che nella prima sessione tratteranno la biodiversità marina e lagunare. A loro si alterneranno altri insegnanti del Dipartimento di Biomedicina Comparata e dell'Alimentazione con opportunità di laboratori a distanza. Per informazioni info@scuoladipescaveneta.itwww.scuoladipesca.it.

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