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Le scienze quantistiche diventano social: UniPd partecipa alla "Sfida di Alice"

Ci sono anche membri dell'università di Padova nel team di ricercatori internazionale che ha pubblicato il lavoro. Nuovi algoritmi per controllare via web esperimenti complessi e mettere alla prova i "non addetti ai lavori"

L'università di Padova ha collaborato a una ricerca internazionale per rendere le scienze quantistiche alla portata di tutti. La "Sfida di Alice" ha permesso di controllare via internet un esperimento, per poi mostrare come il web possa far diventare qualsiasi utente uno scienziato in grado di studiare problemi scientifici complessi.

Nuove necessità per la scienza

Complicato? Decisamente. Ma in un futuro caratterizzato da algoritmi sempre più potenti è importante capire le differenze tra l’intelligenza artificiale e quella umana, oltre a sviluppare interfacce ibride che sfruttino il meglio dei due mondi. É la “scienza dei cittadini” (citizen science), che rende accessibili esperimenti complessi al grande pubblico, mostrando che un grande numero di utenti possono competere con i migliori algoritmi attualmente conosciuti nella soluzione di problemi scientifici attuali.

La ricerca

Una ricerca interdisciplinare delle università di Padova, Aarhus, Colonia, Ulm, Brighton e del Sussex, ha iniziato a studiare come e perché questo sia possibile, facendo competere i due mondi cercando una strategia ottimale per generare sperimentalmente e in tempo reale un condensato di Bose-Einstein (una particolare forma della materia quantistica). In concreto, ha sviluppando una interfaccia remota per controllare un esperimento con un gas quantistico ultrafreddo. Poi ha fatto usare l'interfaccia a diversi utenti e analizzato i risultati.

sfida alice

Ogni utente registrato ha potuto direttamente controllare l’esperimento nei laboratori di Aarhus e confrontare il proprio risultato con quello ottenuto dagli altri utenti per migliorare la strategia utilizzata. Contestualmente, questi risultati sono stati confrontati con quelli ottenuti da degli algoritmi di ottimizzazione sviluppati da Tommaso Calarco dell’Università di Colonia e Simone Montangero dell’Università di Padova, che spiega: «Controllare via internet un esperimento ha richiesto lo sviluppo di nuovi algoritmi. Farli giocare con migliaia di persone e analizzare i risultati è stato affascinante. Durante la ricerca abbiamo introdotto anche un nuovo servizio cloud che permette di ottimizzare da remoto diversi esperimenti e che crediamo avrà un ruolo fondamentale nella comprensione di nuovi algoritmi ibridi per l’ottimizzazione così come nello sviluppo futuro delle tecnologie quantistiche».

Informazioni

La ricerca è stata pubblicata questa settimana sui Proceedings of the National Academy of Science ed è disponibile QUI
La "Sfida di Alice" è accessibile dal sito www.scienceathome.org.

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