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Inquinamento, quinto giorno consecutivo di sforamento a Padova e provincia

Il dato più elevato è stato registrato martedì 10 dicembre dalla centralina di viale dell'Internato Ignoto con 76 µg/m3. Bertin: «Il blocco dei mezzi privati fino agli Euro 4 è un danno enorme per il commercio»

Siamo lontani dai valori di fine febbraio, quando il Pm10 superò di ben tre volte il limite consentito. Ma la realtà parla comunque chiaro: con lunedì 9 dicembre sono ben cinque i giorni consecutivi in cui tutte le otto centraline Arpav di Padova e provincia hanno fatto registrare valori superiori a 50 µg/m3

Dati

Il dato più elevato è stato registrato martedì 10 dicembre dalla centralina di viale dell'Internato Ignoto con 76 µg/m3: stando così le cose, si andrà verso la conferma del semaforo arancione anche da giovedì 12 a lunedì 16 dicembre.

Patrizio Bertin

Questo il commento di Patrizio Bertin, presidente di Ascom Confcommercio Padova: «Nessuno mette in discussione l’importanza dell’ambiente, ma cerchiamo anche di non farci del male da soli. Il blocco dei mezzi privati fino agli Euro 4 è un danno enorme per il commercio del quale, sinceramente, non sentivamo il bisogno. Indipendentemente da questo, direi che comunque il danno è già stato fatto perchè ciò che viene percepito all’esterno è che Padova sia una città difficile da approcciare e, come avviene per la Ztl, di fronte all’incertezza, il consumatore che viene da fuori, rinuncia. Checchè qualcuno obietti che non è vero, la responsabilità delle auto nei confronti dell’inquinamento non raggiunge il 15% per cui continuo a ritenere, così come avviene per l’avversione verso i parcheggi, ex Prandina in primis, che l’obiettivo non sia la salute dei cittadini ma la crociata contro l’auto in quanto tale».

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