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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Inquinamento, Pm10 alle stelle a Padova: limite superato di due volte e mezza

Toccato il livello più alto fatto registrare dal primo ottobre 2019, giorno in cui sono partite le limitazioni al traffico: la centralina di viale Internato Ignoto ha fatto registrare 129 µg/m3

Temperature minime sotto allo zero uguale riscaldamento domestico "a manetta". Aggiungeteci poi la mancanza di precipitazioni piovose e la "beffa" dell'inversione termica e il danno è fatto: registrato mercoledì primo gennaio 2020 il record stagionale di Pm10 a Padova.

I dati

Per "record stagionale" intendiamo il livello più alto toccato dal primo ottobre 2019, giorno in cui sono partite le limitazioni al traffico (che peraltro durante le festività natalizie sono sospese). Inequivocabili i dati: la centralina di viale Internato Ignoto ha fatto registrare 129 µg/m3 - ben due volte e meza oltre il limite consentito di 50 µg/m3 - ed è seguita a ruota da quella di via Giovanni Carli, "fermatasi" a 128 µg/m3. Completa il tutt'altro che invidiabile podio la centralina dell'Arcella con 125 µg/m3, mentre quelle della Mandria e di Granze sono rispettivamente arrivate a 121 e 117 µg/m3. In provincia, invece, Monselice ed Este registrano 85 e 88 µg/m3; decisamente più vicina al limite la centralina del Parco Colli Euganei con 52 µg/m3.

Inversione termiche

Le cause di tali picchi sono già state elencate sopra. E tra loro c'è l'inversione termica, come spiega Arpav sulla propria pagina Facebook: "Perché l’inversione termica non aiuta la qualità dell’aria? Quando c’è inversione termica l’aria vicino al suolo è più fredda di quella soprastante e non si disperde verso l’alto, limitando il rimescolamento delle masse d’aria. Così gli inquinanti emessi dalle attività umane rimangono “intrappolati” in poche decine di metri sopra il suolo, facendo aumentare i livelli di inquinamento dell'aria".

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