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Soccorso Alpino, maxi esercitazione a Valsanzibio

Impegnativo addestramento si è svolto in una vasta area di Valsanzibio, all'interno del Parco Regionale dei Colli Euganei

Quaranta reperti da individuare e due figuranti da ritrovare, oltre sessanta soccorritori impegnati per tutta la giornata assieme a tre unità cinofile, due molecolari e una da ricerca di superficie, sono il fulcro dell'impegnativo addestramento che si è svolto ieri in una vasta area di Valsanzibio, all'interno del Parco Regionale dei Colli Euganei. Ogni anno, a rotazione, una delle sei Stazioni del Soccorso alpino, XI Delegazione Prealpi Venete, organizza una maxi esercitazione di ricerca, intervento di difficile gestione per il numero elevato di personale da coordinare, le incognite dovute spesso alle scarse informazioni, la vastità di territorio da perlustrare, i tempi ristretti per portare aiuto a persone in grande difficoltà. Quest'anno è spettato al Soccorso alpino di Padova predisporre l'ipotetico scenario - uno sky runner non rientrato sabato da una corsa, la cui auto è stata rinvenuta al parcheggio di Casa Marina - su cui far muovere le squadre, compresi i 17 nuovi operatori di Soccorso alpino in formazione.

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Disegnata dopo svariati sopralluoghi, la vasta area scelta per lo sviluppo delle manovre è stata suddivisa in 17 zone affidate ad altrettante squadre. Con il supporto della Protezione civile di Galzignano Terme e dell l'amministrazione comunale, il Centro operativo delle operazioni, in cui si trovavano tecnici di ricerca, direttori delle operazioni di ricerca e tecnico di centrale operativa, è stato fissato nella sede di Valsanzibio. A partire dalle 8 tutto si è svolto come in una reale emergenza. Una volta diffuse le informazioni raccolte nell'anamnesi, registrati tutti i soccorritori, a ciascuna squadra è stata affidata una zona, cartina dell'area perimetrata da indagare, Gps per registrare il percorso seguito e geolocalizzare i reperti individuati. Alle tre unità cinofile sono stati destinati i due figuranti, da ritrovare conformemente alle peculiarità di lavoro dei cani. Il giorno prima erano stati distribuiti 40 oggetti da individuare, scarpe, occhiali, borracce, abbigliamento, cartine, berretti, lasciate nelle vicinanze dei sentieri, come nascosti in terreni impervi da battere a tappeto. Fondamentale, al termine dell'addestramento concluso nel pomeriggio, il confronto diretto su quanto accaduto durante le operazioni, dai motivi di calo di attenzione, ad esempio causati dalla stanchezza dopo ore di ricerca, alla visione delle tracce dei percorsi registrate per capire quali punti siano stati controllati, alla spiegazione da parte dei conduttori delle unità cinofile delle dinamiche di movimento dei cani.

Padova - Soccorso Alpino

All'addestramento hanno preso parte 64 soccorritori di Padova, con un'unità cinofila da ricerca di superficie, Asiago, Arsiero, Recoaro - Valdagno, Schio, Verona e delle Stazioni speleo di Veneto Orientale, Verona e Vicenza, due unità cinofile molecolari del Soccorso alpino di Cortina e Prealpi Trevigiane, con il supporto di 14 volontari della Protezione Civile di Galzignano Terme.

Unità cinofila soccorso alpino

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