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Dipendenti comunali in stato di agitazione: fallito il tentativo di conciliazione

Spiegano i rappresentanti sindacali: «La distanza tra dipendenti e Comune di Cinto Euganeo è ormai incolmabile, e questo per motivi molto concreti: la mancanza di personale costringe a rivolgersi all’esterno con gravi conseguenze per la qualità dei servizi erogati alla cittadinanza»

«Basta. Così non si può andare avanti, la situazione è diventata inaccettabile. Da quando il Comune di Cinto Euganeo è uscito dall’Unione dei Colli Euganei la pressione lavorativa sui dipendenti comunali è costantemente e implacabilmente aumentata e adesso ha raggiunto dei livelli insostenibili. E non si vede nessuna via d’uscita, anzi le prospettive sono, se possibile, ancora più nere considerati gli ultimi pensionamenti che hanno sguarnito ancor di più il personale dell’Ente». È una risposta unanime e secca quella che i segretari provinciali di Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl, ossia nell’ordine, Maurizio Galletto, Franco Maisto e Michele Magini, accompagnati dal Rappresentante Sindacale Unitario (RSU) della Cgil e dipendente del Comune, Paolo Meneghesso, hanno rilasciato all’uscita dalla Prefettura di Padova dopo il tentativo di raffreddamento e conciliazione convocato, come prevede la legge, dal Prefetto Grassi (rappresentato dal Capo di Gabinetto Dr. Alberto Di Gaetano) e a cui, in rappresentanza del Comune di Cinto Euganeo, ha partecipato lo stesso sindaco, Paolo Rocca.

Stato di agitazione

«Ringraziamo innanzitutto il Prefetto e il suo Capo di Gabinetto - hanno subito aggiunto - per la cortesia istituzionale e il puntuale tentativo di risolvere la situazione ma la distanza tra dipendenti e Comune di Cinto Euganeo è ormai incolmabile. E questo per motivi molto concreti: la mancanza di personale costringe a rivolgersi all’esterno con gravi conseguenze per la qualità dei servizi erogati alla cittadinanza. Nella fattispecie, ad oggi, per esempio, abbiamo nell’ufficio Ragioneria un operatore in prestito da altro Ente per 4 ore settimanali. Abbiamo un solo Assistente Sociale a 30 ore settimanali, proveniente da una Cooperativa, invece delle 36 ore come dovrebbe essere. La polizia locale esiste perché è in convenzione con il Comune di Este. Nell’Ufficio Anagrafe vi è una sola persona a cui è anche delegato il compito di seguire i servizi elettorali e lo Stato Civile. Per gli interventi di ordinaria manutenzione sul territorio, il Comune ha un solo Operaio che per motivi di sicurezza non potrebbe neanche uscire all’esterno per svolgere il proprio lavoro. E per concludere, risultano completamente sguarniti i servizi dedicati al Commercio e ai Tributi dato che nessun dipendente risulta formato per seguirne le mansioni, tanto che questi ultimi sono stati affidati ad una ditta esterna, con evidenti difficoltà nel relazionarsi con gli uffici ed evidenti conseguenze sulla qualità di un servizio, decisamente delicato, verso la cittadinanza».

Mancata liquidazione

«E poi, come se non bastasse - attaccano Galletto, Maisto e Magrini - anche sotto il versante economico i dipendenti lamentano la mancata liquidazione delle premialità dal 2021, come le progressioni economiche orizzontali su cui avevamo un accordo scritto nero su bianco e che il Comune non ha rispettato. A tutto questo si aggiungono anche i gravi ritardi con cui vengono versate le indennità ai dipendenti, cosa che non fa che aumentare la loro frustrazione a fronte dei pesanti carichi di lavoro che svolgono. E il guaio - concludono i rappresentanti delle tre sigle sindacali - è la totale mancanza di progettualità dell’Amministrazione, nel medio e lungo periodo, per cercare di far uscire dall’angolo in cui l’Ente si è venuta a trovare. Per questo motivo i dipendenti, in un’assemblea che si è svolta il 30 settembre scorso, hanno proclamato lo Stato di Agitazione che prevede innanzitutto il blocco di tutti gli straordinari e successivamente un percorso di mobilitazione con eventuali scioperi, sit in e presidi che concorderemo, passo a passo, con i dipendenti. È arrivata l’ora che al Comune di Cinto Euganeo si prendano le proprie responsabilità: da ora in avanti il personale non accetterà più di vedersi scaricare addosso il peso di scelte sbagliate fatte a monte. Una situazione, quella di Cinto Euganeo, che purtroppo è molto simile nei tanti piccoli comuni sparsi nel territorio della Bassa Padovana e che non può più continuare». 

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