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La Street art fa il suo ingresso all'Informagiovani: il progetto Bottom-up

Nei mesi scorsi gli animatori di strada hanno incontrato i ragazzi nei parchi, nelle piazze e nei loro luoghi di ritrovo, raccogliendo da loro idee e proposte per rendere il loro territorio più vivo e rispondente ai bisogni delle giovani generazioni

Due “graffiti” su legno decoreranno d’ora in poi gli interni della sede dell’Informagiovani di Albignasego. A realizzarli domenica 16 gennaio sono stati Luca e Tobia, due ragazzi che hanno partecipato al progetto Bottom Up, dedicato ai giovani tra i 12 e 29 anni e promosso dai Comuni di Albignasego e Maserà in collaborazione con la cooperativa sociale La bottega dei Ragazzi. Un’iniziativa che rientra nell’ambito dei piani in materia di politiche giovanili della Regione Veneto, per costruire eventi e sviluppare idee insieme ai giovani del territorio.

I graffiti

Nei mesi scorsi gli animatori di strada hanno incontrato i ragazzi nei parchi, nelle piazze e nei loro luoghi di ritrovo, raccogliendo da loro idee e proposte per rendere il loro territorio più vivo e rispondente ai bisogni delle giovani generazioni. Si tratta di dar vita a politiche giovanili direttamente insieme ai ragazzi, partendo dal “basso”. «A conclusione del progetto domenica pomeriggio è stata organizzata una sessione di live painting di street art – spiega Viola Longu, coordinatrice del progetto e responsabile dell’Area giovani per la cooperativa – Attraverso il progetto Bottom-up tra giugno e gennaio i due educatori Chiara Peraro ed Enrico Ramazzina hanno incontrato i giovani del territorio, supportandoli nella realizzazione delle iniziative che avevano più a cuore. Nonostante la pandemia sono stati così realizzati sul territorio, oltre a questa esibizione artistica, un contest di skateboard, un torneo di basket, dei momenti dedicati al gioco da tavolo». Domenica era in programma l’ultimo progetto artistico. «Ci auguriamo che la Regione del Veneto finanzi i piani per le politiche giovanili anche in futuro – commenta l’assessore Anna Franco – possibilmente estendendone la durata per consentire la programmazione di interventi a medio termine e per sostenere le amministrazioni comunali nel dare continuità al processo partecipativo, nel quale i giovani trovano voce e spazio».

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