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Lo studio per mappare il consumo di suolo del dipartimento Icea dell'Università con la Regione

Un lavoro sfociato nella pubblicazione sulla rivista scientifica International Journal of Geo-Information e che si basa sull'utilizzo di radar e satelliti

Il giorno 7 giugno 2020 è stato pubblicato sulla rivista open access International Journal of Geo-Information (MDPI) l’articolo scientifico, Mappatura e monitoraggio dell’ambiente urbano attraverso l’uso del satellite Sentinel-1 SAR: caso studio della Regione del Veneto a cura dell'equipe del prof. De Marchi. La ricerca è frutto di una virtuosa collaborazione tra il Master in GIScience (Dip. ICEA, Università di Padova) e la Regione del Veneto (Area Infrastrutture e lavori pubblici, Direzione Pianificazione Territoriale).
Nell’articolo scientifico pubblicato viene presentata una metodologia automatica per mappare e monitorare il dinamico territorio veneto utilizzando i sensori radar (SAR) installati sul satellite Sentinel-1, lanciato in orbita dall’Agenzia Spaziale Europea (ESA) nel 2014.

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La metodologia, sviluppata adottando gli approcci della Scienza dell’Informazione Geografica (GIScience, per gli addetti ai lavori), consente di monitorare ed intercettare le variazioni dell’uso del suolo, fornendo uno strumento operativo e replicabile per la mappatura del cosiddetto “consumo di suolo”. Intensità ed estensione di tale fenomeno in Veneto sono importanti, come evidenziato nella graduatoria stilata da ISPRA a livello nazionale (Rapporto ISPRA “Consumo di Suolo e Servizi Ecosistemici, 2019), al punto da indurre l’amministrazione regionale all’emanazione di numerosi ed evoluti strumenti normativi, tra cui vale la pena richiamare la recentissima approvazione del Piano Territoriale Regionale di Coordinamento (PTRC), volti al contenimento del consumo di suolo in un più articolato quadro di governo del territorio. Gli impatti potenziali del consumo di suolo, fenomeno legato all’espansione urbana e all’impermeabilizzazione delle superfici, sono ampiamente documentati: incremento del rischio idraulico, intensificazione delle Isole di Calore Urbano (Urban Heat Islands), diminuzione dei cosiddetti “servizi ecosistemici”. La metodologia sviluppata si basa interamente su dati geografici pubblici e gratuiti resi disponibili dal Programma Copernicus (Commissione Europea) e su software libero per l’analisi e modellizzazione spaziale (QGIS). Tali scelte adottate nella ricerca consentono di avere un sistema libero e low-cost per la mappatura ed il monitoraggio del territorio che, utilizzando dati satellitari globali, può essere replicato ed applicato potenzialmente in ogni regione del globo.

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Lo studio pubblicato si inserisce nel contesto dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile, programma d’azione mondiale che promuove 17 Obiettivi di Sostenibilità (Sustainable Development Goals), sottoscritto da 193 Paesi membri dell’ONU nel 2015. All’interno di questo lavoro si propone e si condivide una metodologia replicabile e scalabile, rivolta specialmente alle amministrazioni regionali e locali, in grado di elaborare, con una procedura automatica ed accurata, l’impronta antropica sul territorio ogni sei mesi. Tali informazioni sono di fondamentale importanza per una pianificazione territoriale sostenibile, a supporto delle politiche ambientali e dei processi decisionali. Il ruolo svolto dai servizi cartografici regionali nell’acquisire, elaborare e restituire informazioni geografiche e territoriali libere e gratuite è di fondamentale importanza per una gestione sostenibile del territorio, sviluppata su base scientifica, mediante sinergie ed interazioni virtuose con la ricerca universitaria.

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