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Tassa di soggiorno, nel post pandemia Abano incassa dal turismo più di Padova

Tra le altre province venete accade solo a Belluno, che però deve fare i conti con le Dolomiti

Padova è l'unico capoluogo del Veneto ad aver incassato meno dalla tassa di soggiorno nel post pandemia rispetto ai paesi della sua provincia. Tra il 2019 e il 2021 è infatti stata sorpassata da Abano Terme, che tre anni fa era sotto di circa 200 mila euro, poi di 400 mila, fino al 2021, quando l'ha scavalcata, incassando 1,4 milioni di euro rispetto al milione tondo della città del Santo. E le previsioni per il 2022 dovrebbero confermare la leadership della zona termale.

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Previsioni

Le previsioni di gettito dell’imposta di soggiorno in Veneto certificano la forte ripresa del settore turistico nel 2022. Infatti, secondo l’analisi della Fondazione Think Tank Nord Est, condotta a partire dai bilanci preventivi dei Comuni, nel 2022 sono attesi quasi 69 milioni di euro di incassi nei 142 Municipi veneti che finora hanno introdotto l’imposta. Si tratta di un valore nettamente superiore rispetto agli ultimi due anni e non troppo distante dal record di entrate registrato nel 2019, prima della pandemia, quando nelle casse dei Comuni arrivarono circa 83,5 milioni di euro. La pandemia aveva pesantemente impattato sui flussi turistici soprattutto nel corso del 2020: infatti gli introiti dell’imposta di soggiorno, in Veneto, erano scesi a 28,2 milioni di euro, con un calo rispetto al 2019 del 66%. Nel 2021 si era già registrata una ripresa, con accertamenti totali pari a circa 47,8 milioni di euro: tuttavia si trattava di un valore ancora inferiore del 42,8% rispetto al 2019. Nel 2022 è previsto un aumento del 43,6% rispetto all’anno precedente, ma in fase di consuntivo gli incassi potrebbero anche superare i 70 milioni di euro, considerando la forte crescita della domanda turistica negli ultimi mesi.

Padova

Nel padovano si stimano introiti per 6,1 milioni di euro, un dato già più elevato del 2019 e quasi il doppio dell’anno scorso. Abano Terme si aspetta incassi record per 2,5 milioni di euro; Padova prevede 2,2 milioni di euro di gettito, un valore di poco inferiore al 2019; Montegrotto Terme si attende 1,2 milioni di euro come nel 2019. «La ripresa del settore turistico è fondamentale per l’economia del Veneto perché nel complesso vale quasi 20 miliardi di euro di fatturato pari al 12% del Pil regionale - dichiara Antonio Ferrarelli, presidente della Fondazione Think Tank Nord Est - e può crescere ancora nei prossimi anni. La destinazione delle risorse dell’imposta di soggiorno va concertata con gli operatori turistici, utilizzando il gettito per progetti in grado di intercettare le esigenze sempre più sofisticate della domanda, nella prospettiva di integrare l’offerta con nuove proposte di eventi e manifestazioni, distribuite soprattutto nei periodi di minor affluenza. Infatti, la crescita del turismo passa anche attraverso il superamento della stagionalità - conclude Ferrarelli - con l’obiettivo di sviluppare un modello di “turismo tutto l’anno”, quale condizione imprescindibile per poter offrire contratti di lavoro più competitivi».

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