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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Tra due anni si potrà visitare la Torre degli Anziani, è la prima volta in 900 anni di storia

Via libera al progetto esecutivo del restauro. Entro l'estate 2024 saranno ultimati e sarà aperta ai turisti. Dalla terrazza vista mozzafiato sulla città e sui Colli. Al progetto ha collaborato il Comitato Mura

In considerazione di quanto emerso dalle verifiche avvenute dopo diversi sopralluoghi, si è deciso di procedere secondo i criteri di conservazione e restauro delle strutture più antiche quali le volte strutturali, alcune travi lignee che fungono da tiranti, le catene storiche, il castello della campana e la campana stessa. Oggi 24 maggio la giunta ha dato l'ok alla progettazione esecutiva del completo restauro della Torre degli Anziani, per un costo di 1,5 milioni di euro. Dalla Torre una vista mozzafiato della città e dei Colli.

I lavori

Si comincerà entro l'inizio del prossimo anni. Il cantiere durerà circa 18 mesi. In primo luogo verrà realizzata nella parte che annuncia l’ingresso alla Torre di Palazzo Moroni, una sala d’ingresso con spazio museale e multimediale creando un percorso che porterà il visitatore a percorrere la prima scala che lo condurrà all’interno della Torre. All’ingresso della stessa, un solaio in vetro ed acciaio realizzato alla stessa quota della porta, diverrà il primo spazio per osservare in altezza l’edificio al suo interno e punto di partenza per la nuova scala che si svilupperà lungo le pareti mantenendo in questo modo la verticalità dell’ambiente (vedi rendering in alto e in basso).

Colasio

L'assessore all'edilizia monumentale, Andrea Colasio: «Questa torre è la torre dell’indipendenza comunale, è un campanile laico, perché ricordo il suono delle campane era legato al tempo liturgico fino a quando i liberi comuni finalmente dopo aver cacciato i feudatari riuscirono a costituirsi in libero comune, in “arengo”, (luogo riservato alle riunioni dei cittadini del libero comune medievale, ndr) e innalzarono i loro campanili. La torre è il luogo pubblico più antico della città di Padova ed è una sorta di matrice basica della memoria cittadina. Con la torre rossa, crollata per un terremoto nel 1346 è uno dei primi simboli del Libero Comune. Venendo ai nostri giorni con questo restauro, possibile grazie anche al grande apporto che ci ha dato il Soprintendente Fabrizio Magani, realizziamo alla base nei locali adiacenti alla scala di accesso uno spazio di accoglienza dei visitatori  attrezzato con sistemi multimediali che raccontano la storia della torre e del suo restauro. Con il rifacimento della scala interna e dei solai, attraverso una struttura in acciaio e vetro sarà possibile salire a gruppi di 15 persone alla volta alla parte più alta della torre, quella della merlatura dalla quale si potrà ammirare tutta la città. Come curiosità, aggiungo che piazzeremo anche alcune piccole telecamere sulla sommità della torre, sempre in funzione, che rilanceranno su dei grandi schermi qui alla base le immagini panoramiche della città».

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