Ricerca sui tumori cerebrali, nuovo importante finanziamento per il Vimm
Premiato con un assegno di ricerca da 135mila euro, il progetto di ricerca di Denis Martinvalet si pone l’obiettivo di migliorare l’efficacia dell’immunoterapia contro il glioblastoma multiforme (GBM), il tumore cerebrale maligno primario più frequente e più letale
Denis Martinvalet, principal investigator del Vimm - Istituto Veneto di Medicina Molecolare e professore associato dell’Università degli Studi di Padova, è tra i vincitori del bando 2023-2024 della Fondazione Giovanni Celeghin, che ha destinato un ammontare complessivo di circa 450mila euro a tre progetti di ricerca sui tumori cerebrali.
Tumori cerebrali
Premiato con un assegno di ricerca da 135mila euro, il progetto di ricerca di Denis Martinvalet - intitolato “Targeting glioblastoma tumor microenvironment with activatable redox anti-oxidant to improve immunoterapie” - si pone l’obiettivo di migliorare l’efficacia dell’immunoterapia contro il glioblastoma multiforme (GBM), il tumore cerebrale maligno primario più frequente e più letale. Il bando per progetti di ricerca della Fondazione Giovanni Celeghin Onlus - nata a Padova nel 2012 con l’obiettivo di raccogliere fondi per finanziare progetti di ricerca scientifica sui tumori cerebrali - giunge quest’anno all’ottava edizione, e vede ogni anno incrementare la dotazione erogata a favore della ricerca scientifica.
Denis Martinvalet
Spiega il professor Denis Martinvalet: «La resistenza alle radio e alle chemioterapie, unita alla localizzazione inaccessibile e alla crescita infiltrativa del GBM che rendono impossibile la sua completa resezione chirurgica, fanno sì che la sopravvivenza media dei pazienti sia di soli 14,6 mesi. Questo rende urgentemente necessarie modalità terapeutiche innovative, tra cui l’utilizzo di infiltrati immunitari e di diversi approcci immunoterapici, per i quali è vitale una migliore comprensione dei fattori che regolano le interazioni tra le cellule tumorali e le cellule immunitarie citotossiche. Obiettivo della ricerca è quello di indirizzare il microambiente GBM con redox attivabile antiossidante per ripristinare la sua omeostasi redox e migliorare l’efficacia dell’immunoterapia contro il glioblastoma multiforme».