rotate-mobile
Attualità Borgoricco

Quaranta quintali di beni di prima necessità dall'Alta all'Ucraina: l'avventura di Gianluca Venturini

«Quando sono arrivato a casa sono scoppiato in lacrime abbracciando mia moglie e le ho detto "siamo fortunati, non sappiamo neppure cos’è la povertà"»

Gianluca Venturini è un ex vigile del fuoco ma è anche presidente della Pro Loco di Borgoricco e membro del nucleo operativo della Protezione Civile della Provincia di Padova. Lavora da 2 anni per Etra Spa. Nel suo DNA ci sono la generosità e la voglia di aiutare le persone che si trovano in situazione di pericolo. Come quelle che scappano da una guerra. E Gianluca ha risposto a questa richiesta di aiuto organizzando una raccolta di beni di prima necessità che in poche ore ha visto arrivare nei magazzini della Pro Loco 40 quintali di materiale tra vestiti, medicinali, pannolini e alimenti a lunga conservazione.

Viaggio

«Siamo fieri dell’operato del nostro dipendente - commenta il Presidente di Etra, Flavio Frasson - che si è prodigato in prima persona in questa iniziativa umanitaria altamente significativa adoperandosi per raccogliere e portare aiuti ai profughi in fuga dall’Ucraina. Non ci abbiamo pensato due volte nel dare la possibilità a Gianluca di partire e portare a compimento quest’opera. In tutte le situazioni di crisi e di emergenza la nostra azienda, infatti, si è sempre prodigata per supportare quanti avessero bisogno attraverso le proprie competenze e risorse (raccolte fondi, invio di personale tecnico specializzato, etc)». Il convoglio di quattro automezzi e 8 volontari ha raggiunto Cracovia, in Polonia, con a bordo tutti gli aiuti che - una volta sul posto - sono stati consegnati agli operatori italiani che gestiscono gli aiuti umanitari in loco.

Gianluca Venturini

Spiega Gianluca Venturini: «Il nostro viaggio è stato frutto di un’azione di solidarietà che ha coinvolto l’Amministrazione comunale di Borgoricco, semplici cittadini, la Protezione civile, la Caritas, e le Parrocchie. La ditta Impianti Micheli ha messo a disposizione due mezzi e il gasolio e la Lasa dei fratelli Nata gli altri due mezzi carichi di ulteriori 20 quintali di materiali. Siamo partiti venerdì 18 marzo e dopo 13 ore di viaggio siamo arrivati a Cracovia alle 7.30 della mattina. Siamo arrivati all’ormai purtroppo famoso “binario 4” della stazione dove abbiamo depositato parte della merce e parte l’abbiamo data a volontari che gestiscono il dormitorio allestito nella stazione centrale; il resto lo abbiamo lasciato in un altro punto di raccolta. Abbiamo finito alle 15 e ci siamo subito rimessi in strada per tornare. Non abbiano dormito per quasi 40 ore. Quando sono arrivato a casa sono scoppiato in lacrime abbracciando mia moglie e le ho detto "siamo fortunati, non sappiamo neppure cos’è la povertà". Ho visto bambini anche piccoli da soli, situazioni terribili che mi hanno fatto male al cuore. Ma mi sono detto: Gianluca, far del bene fa star bene. E sono andato avanti». Ma non è finita qui: «Grazie a tutti quelli che ci hanno dato una mano, a chi ci ha permesso di effettuare il primo viaggio e ad Etra che mi ha supportato. Ora stiamo cercando di trovare un furgone per portare altra merce ad aprile. Abbiamo già cinque bancali pronti. Questa volta li porteremo direttamente al confine con l’Ucraina o all’interno del Paese martoriato dalla guerra. La prima spedizione abbiamo voluto farla in sicurezza fermandoci in Polonia, ma ho visto che il percorso umanitario che porta all’interno del Paese verso Leopoli, dove hanno un assoluto bisogno, è abbastanza sicuro».

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Quaranta quintali di beni di prima necessità dall'Alta all'Ucraina: l'avventura di Gianluca Venturini

PadovaOggi è in caricamento