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Giovedì, 18 Aprile 2024
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L’azzeramento del fondo affitti impoverisce la popolazione e lascia soli i comuni. Appello ai sindaci: «Ribellatevi»

Le organizzazioni hanno presentato ufficialmente la proposta di mozione al presidente del Consiglio comunale di Padova affinché sia votata al più presto, stante le scadenze della Legge Finanziaria, ed hanno chiesto un'audizione al Presidente della Commissione 6a.

Unione Inquilini, Sportello Sociale di via Bajardi, 1 e Sportello Sociale Catai hanno rilanciato l’appello urgente della segreteria nazionale ai sindaci e consiglieri comunali di Padova e provincia per approvare ordini del giorno che chiedano il ripristino del fondo per la morosità incolpevole e del fondo sociale affitti, cancellate dalla proposta di Legge di bilancio 2023 presentata dal governo Meloni. Le organizzazioni hanno presentato ufficialmente la proposta di mozione al presidente del Consiglio comunale di Padova Antonio Foresta, affinché sia votata al più presto, stante le scadenze della Legge Finanziaria, chiedendo anche un'audizione al presidente della Commissione 6a.

Il fondo

«Il Fondo affitti era di circa 300 milioni nel 2022 per 600 mila famiglie in tutto il Paese ma, anziché aumentarlo per far fronte alla morosità crescente e finanziare l’edilizia residenziale pubblica, il governo ha deciso che la povertà vada cancellata semplicemente ignorandola e scaricando gli sfrattati sui comuni, così come ha deciso di cancellare il reddito di cittadinanza - sostengono dal movimento - .Con questi tagli, il governo Meloni si mette in rotta di collisione a più livelli: innanzitutto con le oltre 900 mila famiglie in affitto in condizione di povertà assoluta, sulle quali pendono circa 150 mila sfratti esecutivi, di cui il 90% per morosità, oltre 1.000 solo a Padova. E poi anche con l’Alto Commissariato Onu sui diritti umani che, durante questi mesi, ha richiesto in numerosi casi, incluso Padova, provvedimenti cautelari per rispettare i trattati internazionali ratificati dall’Italia, che vietano gli sfratti senza il passaggio ad abitazione adeguata alternativa. Con i comuni, responsabili diretti della tutela dei diritti, che resterebbero con ancora meno risorse».

La richiesta

«Le organizzazioni chiedono ugualmente di intervenire urgentemente presso il governo affinché la Legge di Bilancio venga modificata, riservando la possibilità dei proprietari di avvalersi della “cedolare secca” solo a fronte di canoni concordati e sostenibili - chiudono - e di aggravare le aliquote dell’Imu per i proprietari che lasciano, gli immobili vuoti senza giusta causa Allo stesso tempo, come soluzione strutturale, stabilire nella Legge di bilancio uno stanziamento pluriennale destinato ai comuni e agli enti gestori di edilizia pubblica per l'acquisto di unità  immobiliari vuote e al recupero di case popolari oggi inutilizzate per mancanza di manutenzioni straordinarie da destinare prioritariamente per il passaggio da casa a casa per sfrattati e alle famiglie nelle graduatorie».

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