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Venerdì, 19 Aprile 2024
Attualità San Carlo / Via Guido Reni

UrbArt, le nuove tappe del progetto che ridà vita agli alberi da abbattere

Il progetto UrbArt torna all'Arcella, dove lo scorso settembre è stata realizzata dal prima opera “Il gioquilibrista urbano” di Gianluigi Zeni al Parco Milcovich

Dopo le recenti inaugurazioni delle opere “Basta un goccia...Una parola” (di Daniela Romagnoli nel giardino della scuola elementare Ricci Curbastro) e “Smart-is” (di Lara Steffe nella scuola materna Bertacchi) il progetto UrbArt torna all'Arcella, dove lo scorso settembre è stata realizzata dal prima opera “Il gioquilibrista urbano” di Gianluigi Zeni al Parco Milcovich. ChiTon (duo artistico composto da  Claudia Chiggio e da Roberto Tonon) sarà al lavoro su due ceppaie in via Guido Reni dal 13 al 16 giugno. L'inaugurazione dell’opera “Non fare lo struzzo!”, che avvierà anche una campagna a tema ambientale, è prevista per domenica 16 giugno alle 19 e sarà un evento aperto a tutta la cittadinanza animato dai trampolieri di Teatro invisibile, dal Body painting di Giovanna Bacco (in arte Claun Crispy) e da un laboratorio creativo per bambini a cura di Giovanna Milan.

Smart-is Lara Steffe-2

ChiTon

ChiTon è il risultato di una collaborazione che fonde, in modo ludico e creativo, competenze diverse all'interno del mondo dell'arte, della cultura e della comunicazione. L'anima di ChiTon è composta da Claudia Chiggio e da Roberto Tonon e si muove all'insegna della continua ricerca di contaminazioni artistiche. Il sodalizio fattivo-visionario tra i due, inizia nel 2015, quando, seppur molto diversi tra loro nell’approcciare alla realtà, decidono di unire passioni personali e competenze professionali, dando vita ad un binomio assai vivace e turbolento. Claudia più concettuale e ludica, è cresciuta nel mondo dell’arte, dove tutt’ora lavora, Roberto invece più pragmatico, ma entropico, si muove da sempre nell’ambito della scultura e dell’insegnamento.

Tronchi

I due tronchi che saranno scolpiti in via Guido Reni rappresenteranno uno struzzo che infila il collo e la testa sotto terra per farla poi emergere a sorpresa dall’altra parte! La collocazione “emblematica” dei due tronchi, che dialogano “tra i cassonetti dei rifiuti”, sarà una formidabile occasione per trasformare il disagio del luogo in punto di forza, facendolo diventare elemento portante per trattare il tema più ampio dell’emergenza rifiuti e dell’inquinamento che affligge l’intero pianeta. Non fare lo struzzo! è il testimone che guarda interrogativo verso ognuno di noi, ricordandoci che non dobbiamo mettere la testa  sotto la sabbia perché riciclare, de-crescere, consumare con misura e smaltire nel rispetto dell’ambiente, deve diventare un atto di quotidiana responsabilità e di normale civiltà alla portata di tutti.

Basta una goccia una parola Daniela Romagnoli-2

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