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Vaccino Astrazeneca: nuove conferme su efficacia e sicurezza

«Abbiamo registrato molti abbandoni da parte di insegnanti - ha dichiarato Zaia durante il punto stampa delle 12 e 30 di lunedì 22 marzo dalla sede della protezione civile di Marghera - per questo rafforzeremo le liste d'attesa». Uno studio che verrà reso pubblico nei prossimi giorni sembra però fugare i dubbi sui presunti rischi che comporterebbe questo specifico vaccino

Dopo il caos dei giorni scorsi e l’annuncio di Ema sembra rientrato l’allarme Astrazeneca, ma nonostante questo proprio sul fronte del siero anglo-svedese si sono riscontrate criticità in Regione, con persone che rifiutano la prima dose o quella di richiamo. «Abbiamo registrato molti abbandoni da parte di insegnanti - ha dichiarato Zaia durante il punto stampa delle 12 e 30 di lunedì 22 marzo dalla sede della protezione civile di Marghera - per questo rafforzeremo le liste d'attesa». Uno studio che verrà reso pubblico nei prossimi giorni sembra però fugare i dubbi sui presunti rischi che comporterebbe questo specifico vaccino. 

Astrazeneca

In un nuovo test clinico realizzato negli Stati Uniti, infatti, il vaccino contro il coronavirus di AstraZeneca si è rivelato altamente efficace nel contrastare la COVID-19, senza far rilevare problemi dal punto di vista della sua sicurezza. I dati della sperimentazione non sono ancora stati resi pubblici, ma l’azienda farmaceutica ha anticipato i principali risultati con un comunicato stampa inviato la mattina di lunedì 22 marzo. Secondo lo studio il vaccino ha fatto rilevare un’efficacia del 79 per cento nel prevenire la COVID-19 in generale, proteggendo quasi al 100 per cento dalle forme più gravi della malattia e tali da rendere necessario un ricovero in ospedale, con rischi più alti di soffrire di complicazioni che si possono rivelare letali.

Test e dosi

Il test clinico ha interessato 32mila volontari scelti negli USA e in America Latina, in Paesi come Cile e Perù. Circa un quinto dei partecipanti aveva più di 65 anni, e il vaccino è stato somministrato con due dosi a distanza di quattro settimane. Non sono state rilevate particolari differenze nella protezione offerta tra anziani e giovani. I risultati del test clinico erano molto attesi per avere dati più certi sull’efficacia di questo vaccino rispetto alle precedenti sperimentazioni, con le quali si erano ottenuti dati difficili da interpretare a causa di alcuni errori nei dosaggi e nei tempi di somministrazione. I dati ottenuti sono coerenti con quelli ricavati dall’analisi degli oltre 12 milioni di somministrazioni nel Regno Unito, e di più di 5 milioni di dosi utilizzate nell’Unione Europea.

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