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«O si fanno strade e reti informatiche o si muore»: il grido d'allarme di Fabio Bui

Lettera aperta del presidente della Provincia per sollecitare la Regione riguardo alle principali arterie locali: «Padova e il Veneto non possono perdere questo treno»

"Padova e il Veneto non possono perdere questo treno". Firmato Fabio Bui: si chiude così la lettera aperta vergata personalmente per sensibilizzare l'opinione pubblica sulla situazione della grande viabilità provinciale. «»

La lettera aperta

E anche l'inizio della missiva del presidente della Provincia di Padova - che riceviamo e pubblichiamo integralmente - è a dir poco significativo: "O si fanno strade e reti informatiche o si muore. Non esiste un’alternativa diversa. Il mercato non perdona, non attende i tempi della politica e della burocrazia per decidere su quali territori investire e su quali disinvestire. Il Piano provinciale della Viabilità della Provincia di Padova, approvato dal Consiglio provinciale nel suo aggiornamento ancora nel 2012, indica priorità che, nel 2019, sono ancora su carta. Parlo del raddoppio della Sr 308, del potenziamento della Sr 47 e del completamento, nella Bassa, della Sr 10 da Carceri a Montagnana. Sono tre arterie sulle quali la Provincia di Padova intende battere il ferro in Regione, soprattutto alla luce dell’apertura della Superpedemontana Veneta prevista per il 2020. E il 2020 è domani. Da troppi anni, le associazioni di categoria del nostro territorio chiedono che le Istituzioni investano in infrastrutture, alcune delle quali di vitale importanza. Il modello di avere zone industriali parcellizzate con capannoni ovunque è finito. Bisogna creare aree produttive informatizzate e adeguatamente collegate alle principali strade. Come Provincia siamo proprietari di 1.100 chilometri di strade che vanno modernizzate e tutelate dall’assorbire ulteriori fette di traffico per la mancanza di una progettualità di sistema. Se, com’è comprensibile, le risorse scarseggiano, bisogna definire le priorità. E i dati parlano chiaro perché Padova è la prima provincia del Veneto per numero di imprese operative e occupa il nono posto in Italia (il decimo, escludendo le attività agricole) con un totale di imprese industriali e terziarie che raggiunge le 76.036 unità. Dai dati della Camera di Commercio, la ricchezza prodotta nella provincia riferita all’ultima stima disponibile per il 2016, è pari a 27,5 miliardi di euro. Nella graduatoria delle province italiane, Padova è al 9° posto (con una quota del 1,8% del totale nazionale) e al 1° nel Veneto con il 19,7% del totale regionale. La Sr 308 e la Sr 47 sono strategiche perché servono un’area che, solo parlando del Cittadellese e del Camposampierese, macina 5.893 milioni di euro di reddito lordo prodotto e 79.351 addetti alle imprese private. Se poi consideriamo che il punto nevralgico di partenza e arrivo è il Capoluogo padovano, si aggiungano altri 13.899 milioni di reddito della sola area centrale. La Regione Veneto deve riaprire il confronto perché con l’apertura della Superpedemontana e in vista della nuova area ospedaliera di Padova Est, il rischio di collasso è concreto. Solo sulla Sr 308 si stima che il traffico possa aumentare da 45.000 a 80.000 veicoli di cui la maggior parte costituito da tir e camion. Ci sono poi ponti di collegamento (parlo in particolare di quello sul Brenta a Curtarolo lungo la Sr 47) che vanno rimessi in sicurezza per evitare ai Comuni e alla Provincia di dover adottare ordinanze di chiusura. Senza contare l’impatto sull’inquinamento e sulla sicurezza dei centri abitati. Più attenzione merita anche la Bassa padovana che da troppo tempo aspetta il prolungamento da Carceri al casello autostradale della Valdastico Sud a Borgo Veneto per poi proseguire fino a Montagnana. Parliamo anche qui di numeri: Estense, Monselicense e Montagnanese segnano altri 4.252 milioni di euro di reddito lordo prodotto con 42.450 addetti impiegati in imprese private al 2017. L’appello che arriva dalle imprese e dal commercio è forte e la Provincia di Padova intende farlo proprio: il mondo gira, la competizione corre veloce. Un territorio che ci mette decenni per realizzare il raddoppio di 30 chilometri di strada (parlo della sola 308) rischia di essere espulso dal mercato. Padova e il Veneto non possono perdere questo treno. Fabio Bui, Presidente Provincia di Padova".

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