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I comitati di Pontevigodarzere si oppongono alla nuova viabilità del ponte sul Brenta

Il presidente Lobascio: «Si racconta che non produrrà tagli di campagna e consumo di suolo e risolverà tutti i problemi dovuti al traffico di attraversamento. Niente di più falso: la nuova strada andrà a tagliare tutta l’area verde agricola a ovest del quartiere»

«Laboratorio Pontevigodarzere ora dice basta. Basta con le mistificazioni ed è ora di dire la verità». Dura presa di posizione del comitato nato a nord della città, dopo la posa della prima pietra del nuovo ponte ferroviario sul Brenta

La viabilità

«Si racconta che la Nuova Viabilità Nord non produrrà tagli di campagna e consumo di suolo e risolverà tutti i problemi dovuti al traffico di attraversamento di via Pontevigodarzere - evidenzia Lucio Lobascio, presidente del Laboratorio - .Niente di più falso, in quanto nel territorio di Padova la nuova strada, che verrà costruita dove ora c’è la linea ferroviaria a binario unico, andrà a tagliare tutta l’area verde agricola a ovest del quartiere, quella oltre la stradina ciclo pedonale, che verrà anch’essa distrutta, che si imbocca dal sottopasso in via dei Canozi. Questo è l’unico polmone verde dell’intero quartiere, che verrà così devastato da quest’opera. La nuova strada andrebbe poi in prossimità di via del Giglio, a collegarsi con un percorso a polipo alla tangenziale nord, andando a distruggere un’area ricca di biodiversità. Quindi da un punto di vista ambientale quest’opera sarà fortemente impattante, altro che non ci sarà consumo di suolo e non ci saranno tagli di campagna»

La nuova strada

«La nuova strada, rispettando il sedime ferroviario dell’attuale linea ferroviaria, scendendo dal ponte sul Brenta, passerà radente alle abitazioni con enormi evidenti problemi di rumore e di inquinamento con un notevole incremento di traffico dovuto al dirottamento lungo questa nuova direttrice di parte del traffico in arrivo sulla SR 308 - prosegue Lobascio - .Inoltre dagli studi di fattibilità, che abbiamo studiato, emergono delle forti criticità a causa di diversi nodi infrastrutturali, che non renderanno fluido il flusso automobilistico, creando un traffico costantemente congestionato. Tutto questo sotto le finestre delle abitazioni. Dall’analisi dello studio di fattibilità a corredo dell’opera, si evince che anche se questa nuova strada verrà fatta, il traffico di attraversamento di via Pontevigodarzere verrebbe ridotto di circa il 25-30%. Avremo quindi il quartiere chiuso in una morsa di traffico: via Pontevigodarzere da una parte e la Nuova Viabilità Nord dall’altra. Tutte queste osservazioni e critiche abbiamo cercato di farle in tutte le sedi dove l’assessore Micalizzi si recava a presentare lo studio di fattibilità, ma non vi è mai stato dialogo e apertura ad un reale confronto e condivisione. Ci veniva detto che noi non capivamo e che era solo uno studio di fattibilità, che avrebbe subito successivamente delle modifiche. Le stesse osservazioni abbiamo cercato di portarle anche ad altre forze politiche che facevano parte della passata e dell’attuale maggioranza. Anche da parte loro non vi è stato nessun sostegno e che si trattava solo di uno studio».

La controproposta e l'opposizione

«Noi avevamo idea di come affrontare il problema. Utilizzare la futura nuova linea ferroviaria come metropolitana di superficie, che colleghi il nord della provincia con la città. L’attuale sedime ferroviario dovrebbe essere utilizzato per spostare il capolinea del tram a nord, oltre il Brenta, per evitare il traffico di attraversamento del quartiere per chi arriva da nord. Di investire in un trasporto pubblico più efficiente e con mezzi non inquinanti, intensificando le corse provenienti da Cadoneghe e da Vigodarzere. Promuovere una mobilità intercomunale lenta e ciclabile con percorsi protetti, che portino verso il centro della città - continua - .E abbiamo anche una nostra idea di viabilità alternativa. La logica è quella di portare l’anello delle tangenziali ed il suo collegamento a nord fuori dalla città e del quartiere, evitando il traffico di attraversamento di via Pontevigodarzere. Il traffico deve essere intercettato a nord e dirottato lungo le direttrici a scorrimento veloce, come la nuova bretella che da Vigodarzere porta alla tangenziale di Limena e il collegamento della zona di Cadoneghe con la statale regionale 308 opportunamente potenziata ad un maggior flusso di traffico. Si avrebbe per Pontevigodarzere una situazione simile a via Guido Reni, che pur essendo in prossimità di traffico di attraversamento è difesa dall’anello delle tangenziali e ne è quasi priva. Noi chiediamo che al tavolo comune delle Amministrazioni interessate si porti la salute dei cittadini ed il futuro del nostro quartiere in un’ottica di sviluppo urbano sostenibile e di miglioramento della qualità di vita».

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