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Zaia: «Facciamo il triplo dei tamponi di marzo. Priorità è non dover chiudere gli ospedali»

«Con lo stesso di numeri di tamponi che facciamo oggi a marzo avremmo avuto il triplo dei positivi. Ai cittadini voglio dire solo una cosa: portate le mascherine, usate i dispositivi»

Dalla sede della Protezione Civile di Marghera è tornato a parlare il Presidente del Veneto, Luca Zaia. In mattinata ha dato notizia di un incontro in videoconferenza con tutti i direttori sanitari della regione e l'assessore alla sanità Lanzarin. In giornata invece proprio il Presidente dovrebbe incontrare, insieme ai colleghi delle altre regioni, i ministri e il Presidente del Consiglio: «L’ho letto anch’io sui giornali che dovremmo incontrarci tra presidenti delle regioni e Governo. Vedremo». Come sempre in apertura ha dato conto dei numeri della pandemia: 15621 i positivi di oggi, 1587 in più del giorno prima. Quasi 15mila le persone in isolamento. I ricoverati sono 631 dei quali 83 negativi. In terapia intensiva ci sono 73 pazienti dei quali 5 negativi. Sono 2317 i morti in Veneto dall’inizio della pandemia. 

Giovani 

Il Presidente ha messo in evidenza alcuni aspetti. «Si rispecchia un’alta percentuale di positivi asintomatici, sempre sopra il 95%. Si abbassa l’età media del positivo, si è passati da marzo in cui avevamo persone di 60/65 anni a oggi che è di 40/45 anni, ma con molti giovani. Mi dice il dottor Rigoli che ci sono giovani che hanno un’alta carica, nonostante questo fino a oggi, la diffusione non si traduce in tanti positivi sintomatici. Il 97%, oggi, non ha sintomi». Ha anticipato che nei prossimi giorni presenterà uno studio in cui si mostrano quali effettivamente sono le fasce d'età più colpite facendo intuire che sono molti di più di quelli che sembrerebbero i giovani colpiti in modo grave. 

Confronti

Il Presidente Zaia ha voluto mettere l'accento sul confronto tra i dati raccolti nei vari periodi. Il numero dei tamponi è di molto aumentato e questo chiarisce perché aumenta di conseguenza il numero di positivi. Non un modo per sminuire la pandemia e la sua pericolosità ma per meglio affrontare la contingenza. «L’assessore Bottacin ha preso in mano i numeri di marzo che è il mese che maggiormente rappresenta l’emergenza e li ha confrontati con quello di oggi. Il 22 marzo, la giornata più pesante, avevamo 412 positivi su 2703 tamponi. Il 15,2 era positivo. Il 21 ottobre, 1553 positivi ma su ventimilacentottantuno tamponi, molecolari. Quelli di marzo erano un decimo di quelli di oggi. Oggi abbiamo la metà dei positivi di marzo. Con lo stesso di numeri di tamponi che facciamo oggi a marzo avremmo avuto il triplo dei positivi. Abbiamo meno positivi e meno ricoverati in terapia intensiva. Oggi abbiamo meno positivi di marzo e meno carichi di terapie intensive. Il 13 marzo avevamo già 111 persone in terapia intensiva». Il Presidente chiarisce perché è importante confrontare i vari momenti della diffusione della pandemia: «Per decidere una strategia bisogna cominciare ad analizzare davvero i dati. A marzo facevamo un terzo dei tamponi». 

Ospedali

«Il virus c’è ed è pericoloso, nessuno qui vuole sminuire, anzi. Ai cittadini voglio dire solo una cosa: portate le mascherine, usate i dispositivi. È fondamentale capire - precisa Zaia -  che questa battaglia la facciamo per poter continuare a tener aperto gli ospedali». 

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