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Zaia: «Su nuovo Dpcm auspichiamo svolta. Vaccini, perché escludere quello cinese o russo?»

Nel consueto punto stampa dalla sede della Protezione Civile di Marghera si è parlato prevalentemente del nuovo Dpcm e di vaccini. Il Presidente Zaia ha anche ricordato il Professor Catricalà, tragicamente scomparso

Il Presidente Luca Zaia alle 12 e 30 ha aggiornato sull’evolversi della pandemia da Coronavirus dalla sede della Protezione Civile di Marghera. Presenti col Presidente anche l'assessore regionale alla sanità Manuela Lanzarin, la direttrice dell'ufficio scolastico regionale Carmela Palumbo ed il dottor Michele Tonon del dipartimento sanitario di prevenzione della Regione Veneto.

Dati

Come ogni giorno Zaia ha aggiornato sui dati. «Siamo a 7milioni e 98mila tamponi, l’incidenza è ancora bassa. I positivi ad oggi sono 23332». Nelle ultime ore ci sono stati ventuno decessi. «Si va verso le diecimila vittima nella nostra Regione».

Scienza

Accantonati i dati il Presidente ha posto l’attenzione sul nuovo provvedimento previsto per il 5 marzo: «Nelle prossime ore ci troveremo ad affrontare il tema del Dpcm. «Un cambio di passo già c’è stato perché ci confronteremo direttamente con il Governo. Domattina - giovedì 25 febbraio - alle 9.00 avremo un incontro con il Ministro Gelmini». Il Presidente ripete più volte che deve essere solo il Comitato Tecnico Scientifico a dare le linee guida. «Chiediamo con forza smettano i dibattiti tra scienziati sui media, mettono confusione cittadini. E questo non è per ledere la libertà di parola e di pensiero. Capiamo bene che la scienza è fatta di dibattito ma non sempre il fatto che sia pubblico aiuta a dare certezze alle persone».

Dpcm

Zaia, sempre in previsione del nuovo Dpcm, ha voluto fare una sottolineatura: «Chiediamo che eventuali restrizioni siano convalidate dal comitato tecnico scientifico con intesa firmata dal ministro della salute. Di conseguenze a ogni azione devono seguire i ristori. Servono ristori e indennizzi puntuali.

Vaccini

«Sui vaccini l’Ecdc, Centro Europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie per la prevenzione e il controllo delle malattie, con sede a Stoccolma, dice una cosa importante: a parte l’allargamento della finestra tra prima e seconda dose, dice che chi ha avuto il Covid ha avuto già una risposta dai suoi anticorpi. A chi ha avuto il Covid danno l’indicazione di fare una sola iniezione. Si potrebbero così “guadagnare” centinaia di dosi di vaccini. E sempre sul tema mi chiedo perché non si usino anche quello cinese o lo Sputnik. Mancano certificazioni? Non capisco perché non si faccia. Non vorrei fosse per una posizione ideologica ».

Macchina

Zaia ha ribadito che la “macchina per i vaccini” è pronta: «Noi potenzialmente possiamo fare 50mila vaccini al giorno. Abbiamo certezza su carta che arrivano i vaccini, ma abbiamo scelto di accantonare una quota, volutamente. Non possiamo decidere noi di destinare quei vaccini a persone che non hanno avuto la prima dose. Gli inglesi lo fanno, ma non può decidere la Regione».

Ricordo

Poi un pensiero sulla notizia che ha sconvolto la politica italiana: «La notizia della morte del professor Catricalà mi ha preso davvero di sorpresa. lo conservo un bellissimo ricordo del professore», ha dichiarato il Presidente Zaia.

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