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Zaia: «Col nuovo Dpcm parametri da rivedere. Vaccini? Noi pronti, dateci le dosi»

Virus: «Non possiamo dormire tranquilli, siamo circondati da regioni che non sono nella situazione in cui ci troviamo noi». Vaccini: «L'indirizzo politico che do è quello di trovali, nella legalità»

Consueto punto stampa dalla sede della Protezione Civile di Marghera, il Presidente della Regione Luca Zaia ha incontrato la stampa insieme all'assessore alla sanità della Regione, Manuela Lanzarin ed il responsabile dell'unità di prevenzione e sanità pubblica della Regione Veneto Michele Mongillo.

Vaccini

L'argomento vaccini tiene banco anche questa mattina. La novità è l'accordo con i medici di base che entrano a far parte della squadra messa in campo dalla Regione: «Spero che Draghi dall’alto della sua autorevolezza ci possa dare una mano per rimpinguare le dosi di vaccini. Se immaginassimo di avere vaccini a sufficienza, saremmo pronti a fare cinquantamila vaccini al giorno. In tre mesi sarebbe vaccinato tutto il Veneto. Ringrazio tutti quelli che si stanno adoperando per le vaccinazioni». Sul nuovo Dpcm: «Speriamo sia quello che ci porta verso la fine di questa tragedia. Sicuramente alcuni parametri andranno rivisti».

Offerta

Non mancano le domande sul caso della proposta fatta alla Regione per acquistare 27milioni di dosi di vaccini, il Presidente ha replicato che non ha avuto alcun contatto diretto con nessuno che ha offerte di questo tipo e sarà il dottor Flor comunque a spiegare la situazione che si è creata. «L'indirizzo politico che do è quello di trovare i vaccini, nella legalità. E' la stessa cosa che abbiamo fatto con i dispositivi sanitari, meno di un anno fa». Il Presidente ha espresso massima fiducia nell'operato del dottor Flor in qualità di direttore della sanità veneta e ha anticipato che nei prossimi giorni sarà presente al punto stampa per rispondere a tutte le domande sul caso.

Virus

Sul piano del virus rilancia: «Non possiamo dormire tranquilli perché siamo circondati da regioni che non sono nella stessa situazione in cui ci troviamo oggi noi. Novembre e dicembre sono stati mesi pesanti per noi. La primavera, nel senso di fine di questa tragedia, è comunque ancora lontana». 

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