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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Salute

Si cambia colore in regione: il caldo ci porta all’allerta arancione, i consigli dei medici

Non per i contagi Covid, ma a causa delle elevate temperature. Il consiglio è quello di bere, reidratarsi e non stare esposti al sole. La conseguenza più grave è il colpo di calore

Il colore della regione cambia non solo a causa dei contagi e ricoveri Covid, ma anche per il caldo. L’afa e le temperature roventi della quarta ondata di agosto non lasciano scampo e il colore che si appresta a prendere il territorio, soprattutto nella zona del veneziano, è l’arancione.

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Cosa vuol dire?

«Essere in allerta arancione – spiega il professor Roberto Vettor – significa che le persone più fragili sono a rischio a causa delle elevate temperature. Dal 14 agosto non siamo in rosso (il che significherebbe che il pericolo sarebbe esteso anche alle persone senza patologie), l’attenzione è alta. Per questo se si accusassero sintomi tipo: capogiri, vertigini, sintomi di ipertensione, mal di testa, disidratazione, crampi muscolari ecc., questi non vanno sottovalutati, ma anzi sono dei campanelli di allarme per una stato di disidratazione».

I consigli

I consigli sono sempre gli stessi (qui tutti nel dettaglio): bere molta acqua, non stare fuori nelle ore più calde, proteggersi dal sole, ma non solo per le persone più fragili, questo vale un po’ per chiunque. «Fare jogging durante le ore più calde, ci espone al rischio del colpo di calore come se fossimo soggetti pluripatologici» continua Vettor.

Aumenti degli accessi al Pronto soccorso 

«In questi giorni - conferma il Dott. Tessarin - vediamo un aumento del 10% sugli accessi al pronto soccorso, alcuni di questi sono malati pluripatologici, appunto, che presentano i sintomi di una disidratazione».

Chi ha avuto il Covid?

«Chi ha avuto il Covid è a rischio come chi ha avuto una convalescenza, una lunga degenza da malattia e di certo può essere più a rischio, in quanto si trova in una situazione di fragilità».

Neonati e consigli ulteriori

Continua il professore Roberto Vettor: «Si parte dall’attività neonatale, i neonati devono essere scoperti, non servono copertine ecc., calore fuori e calore dentro porta alla disidratazione. I giovani sono meno esposti, ma attenzione alle bevande: si deve bere acqua e non bevande zuccherate, e l’acqua non deve essere bevuta ghiacciata dopo essere stati esposti al calore, c’è il rischio di una “congestione”»

Chi contattare

Si ricorda che l’azienda ospedaliera, territorialmente competente, è Ulss 3 è quella (qui i dettagli), ma ogni Comune ha i suoi riferimenti e ognuno può rivolgersi al proprio medico.

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