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MERICORDO. Statue in piazzale stazione: “Proposte dal... cielo”

di Gianni Trivellato - Perché non una statua dedicata a Nereo Rocco? Anzi, no, a Gaspara Stampa, poetessa del Cinquecento nata a Padova

La notizia che il Comune ha deciso di erigere due statue in piazzale stazione è arrivata anche lassù, dove volano gli angeli e dove salgono le anime degli uomini di buona volontà. Pare che ad un certo punto, tra quelle sfere celesti, sia anche stata indetta una riunione, aperta ovviamente a tutti ma partecipata in gran parte da anime padovane. E dopo i convenevoli di rito, che si usano anche in quei siti, ovviamente molto educati e rispettosi, oltre un migliaio di spiriti eletti hanno preso posto sulla grande nuvola solitamente dedicata agli incontri. Né poteva mancare il moderatore di turno, in questo caso l'anima di un giornalista a suo tempo di buona fama, particolarmente adatto alla circostanza viste le caratteristiche della sua professione in terra, dove per lunghi anni si distinse come addetto alle cronache comunali.

ALTRE DOVREBBERO ESSERE LE PREOCCUPAZIONI. ''Anime elette - iniziò a dire - vi sarà certamente giunta eco della decisione dell'attuale governo della nostra amata città con la quale, in virtù di uno stanziamento di 150 mila euro, si vorrebbe erigere due statue nel piazzale della stazione”. A questo esordio del moderatore seguirono numerosi borbottii e accanto a timidi applausi non mancarono anche i dissensi. In particolare, un'anima che stava in prima fila chiese la parola, che le fu subito accordata. ''Io credo - disse - che altre dovrebbero essere in questo momento le preoccupazioni rivolte a quel luogo che non si può certamente definire un'oasi di pace. A parte il fatto che la cifra stanziata mi pare veramente esigua per favorire la costruzione di opere di pregevole aspetto e valore artistico''.

LA SCELTA DEI SOGGETTI. Seguirono numerosi applausi, ma non tutti si mostrarono concordi con questo intervento. A sottolinearne il dissenso chiese ed ottenne la possibilità di esprimersi un'anima che stava in seconda fila. ''Approvo l'intento del Comune e mi auguro che il progetto vada in porto. Semmai - continuò - la difficoltà sta nella scelta dei personaggi da raffigurare, soprattutto per quanto riguarda la statua più grande”.

SANT'ANTONIO, BOITO, MARCHESI. ''Sant'Antonio!'', gridò un'anima. ''No! No! Ha già una basilica e basta!'', tuonarono in parecchi. ''Io dico che è giunto il momento di scegliere un laico - commentò un altro ancora - e faccio anche i nomi di taluni meritevoli che non so se siano qui con noi, o in sfere più alte, tipo Arrigo Boito o Concetto Marchesi''.

NEREO ROCCO. A questo punto voci ed interventi si fecero così numerosi e si sovrapposero a tal punto che il moderatore stentò non poco a riportare la calma. Finché poté dire la sua anche chi fino allora se n'era rimasto cheto e silenzioso quasi in un angolo dell'assemblea. ''Molti di voi sanno - iniziò a dire - che anche quassù io ho conservato la mia passione, tant'è vero che da un po' di tempo busso alla porta del grande Santo Pietro con la speranza di essere accolto, udito ed accontentato, per ottenere un miracolo. Il miracolo della promozione del Padova in serie A. Ebbene, a parte questo, io credo che una persona che ha fatto grandi cose nella nostra città amata sia stato colui che negli anni sessanta ci ha fatto quasi vincere uno scudetto. E quindi se una statua la si vuol fare in piazza stazione, si faccia una statua raffigurante Nereo Rocco''.

GASPARA STAMPA. Intervenne nuovamente il moderatore per far esprimere un'anima che da tempo ne aveva chiesto l'opportunità. E fu un intervento non privo di sentimento ma anche di passionalità. ''Devo purtroppo sottolineare - disse all'inizio - che anche quassù si dà maggior peso a coloro che in terra vissero con attributi maschili. Mentre, diamine, non poco importanti e determinanti sono state quelle chiamate donne. Quindi - concluse - io propongo che venga eretta una statua in onore di Gaspara Stampa!''. E fu un coro di applausi e consensi da parte di tutte le anime femminili presenti. Senonché a quel punto il moderatore intervenne nuovamente per dire che il tempo a disposizione sulla grande nuvola degli incontri era scaduto e che ci si sarebbe dovuti ritrovare. E fu quello il momento in cui io mi risvegliai dal mio singolare sogno. Anche se aggiungo che non è facile, a volte, distinguere tra sogno e realtà...

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