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A cura di Federica Scandolo

L'Intelligence si apre all'Università: le sfide del nostro tempo necessitano di collaborazione

L’11 ottobre 2016, l'"intelligence" italiana è approdata all'università di Padova per la tappa numero 25 di “Intelligence Live”: la rassegna di incontri dedicati al dialogo con i principali atenei Italiani. Il roadshow, promosso dal Sistema di informazione per la sicurezza della Repubblica, si è svolto nella storica Aula magna di palazzo del Bo, con la presenza dei vertici dei servizi segreti.
 
SICUREZZA È LIBERTÀ. Questo è lo slogan con cui l'Intelligence ha deciso di interfacciarsi con le realtà esterne. Desiderare una nazione sicura non significa rinunciare alla libertà, lo sottolinea in un incisivo discorso Marco Minniti, sottosegretario e autorità delegata per la sicurezza della Repubblica; il mondo va avanti sempre più veloce, ma allo stesso tempo diventa fragile. Sia le minacce legate al radicalismo islamico sia l'incombere delle nuove tecnologie complicano lo scenario. Il compito dell'intelligence è, ora più che mai, proteggere i confini della democrazia, e per questo sono necessarie collaborazioni.
 
APRIRSI ALLE UNIVERSITÀ. "Da soli non si vince", afferma Paolo Scotti, responsabile della Comunicazione del comparto intelligence; le risorse umane del campo accademico sono preziosissime alleate contro le sfide imposte dall'attualità. La minaccia a cui siamo esposti è "liquida" e per affrontarla è necessario un nuovo modello dinamico di intelligence: aprirsi alle Università consente di essere al passo con i tempi, grazie al grande capitale di sapere interdiscipliare che offrono.
 
CONOSCENZA CHIARA. L'intelligence vuole metterci la faccia, perchè l'aura di segreto che circonda la sua nomea non conviene più; è necessario dialogare, per diffondere una conoscenza chiara su ciò di cui si occupa. C'è bisogno di una grande sinergia con la scienza: conoscere il mondo del web, la geopolitica le sfaccettature delle società globali consente di conoscere il nemico. Il cyber crime e la radicalizzazione religiosa attraverso le reti informatiche, sono due scenari complessi e necessitano di un impegno continuo e partecipativo. Solo così, conclude Minniti, si può "vincere una battaglia, antica e insieme moderna".

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