C’è un vecchio cliché che raffigura lo studente come una sorta di giovane dal vestiario trascurato e poco attento agli abbinamenti dello stile. Ma gli universitari sono tanto variegati quanti sono gli stereotipi che costruiscono i modi di pensare: è vero che molti fuorisede non hanno nessuna voglia di lavare o stirare vestiti, perciò risolvono il problema indossando sempre gli stessi; tuttavia ci sono anche i fortunati che ogni settimana scarrozzano in valigia abiti stirati dalla mamma, e quelli che, invece, non hanno nessun problema a farsi il bucato, perché ci tengono a sfoggiare un bel guardaroba.  

Per chi ama lo shopping, Padova è un centro commerciale all’aperto. Le storiche vie del centro sono, infatti, un concentrato di negozi d’abbigliamento, che proprio in questi giorni di saldi estivi, offrono momenti di refrigerio a molti studenti in cerca di occasioni indossabili. In città ce n’è un po' per tutti i gusti, dai brand più famosi a quelli meno conosciuti, e i saldi sono il momento migliore per aprire un portafoglio universitario.

Non c’è un abbigliamento specifico che distingua uno studente da un altro giovane, lavoratore o liceale, per esempio. Per fortuna, l’Università non impone una mise precisa; ve la immaginate una distopia di Padova piena di giovani in uniforme? Io no. Sicuramente susciterebbe una protesta contro l’imposizione davanti al Bo.

Ma non serve ipotizzare tutto questo per rendersi conto che, in ogni caso, l’omologazione affligge un po' tutti i costumi. Lo studente padovano medio non è immune alle influenze della moda, e, anche se non condivide i risvolti delle ultime tendenze, non potrà fare a meno di vedere compagne di corso vestite tutte uguali o di trovare abiti identici in negozi diversi.