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Padova da Vivere

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Andrea Palladio, i natali padovani del grande architetto rinascimentale delle ville venete

Tra i personaggi illustri del territorio euganeo non si può non annoverare Andrea Palladio, pseudonimo di Andrea di Pietro della Gondola, il grande genio rinascimentale che è stato architetto, teorico dell'architettura e scenografo italiano, nato a Padova nel 1508 e morto a Maser, in provincia di Treviso, nel 1580. Oggi lo conosciamo per le numerose ville venete che lo resero famoso e che sono uno dei patrimoni dell'umanità Unesco.

NATO A PADOVA. I natali padovani del Palladio risultano dai documenti relativi al processo in cui Palladio dovette certificare le proprie origini per poter iscrivere suo figlio Silla al collegio Pratense, istituzione aperta a studenti poveri, purché padovani. Nella dichiarazione deposta di fronte al giudice ci sono spunti particolarmente interessanti che riguardano la giovinezza trascorsa a Padova da Andrea e alcuni primi dati sulla sua famiglia. Il padre, Pietro della Gondola, mugnaio, proviene dalla contrada delle Torreselle, così lo zio Nicolò, di professione barcaiolo, la madre Marta è claudicante e il figlio Andrea nasce nel borgo dei Rogati. Dopo la nascita, la famiglia del piccolo Palladio si trasferisce nel vicino borgo della Paglia, non lontano dall’abitazione in cui il barcaiolo risiede. Andrea viene battezzato presumibilmente nel dicembre 1508, o pochi mesi dopo l’anno successivo, nella chiesa di San Michele e suo padrino di battesimo è lo scultore Vincenzo Grandi.

L'INFANZIA. Palladio trascorre gli anni dell’infanzia in "tempo di guerra". Nasce in un momento tragico per Padova, che vede le grandi potenze dell’epoca – l’Impero, il Papa e i Francesi – muovere all’assalto della Repubblica di Venezia. All’inizio del giugno 1509 Padova è occupata dalle truppe. Il 17 luglio è riconquistata dai Veneziani che la saccheggiano. Nel settembre di quell’anno le truppe imperiali la stringono d’assedio e la bombardano. La città resta in pericolo diretto fino alla fine del 1513 quando la guerra si sposta in Friuli. Andrea ha pochi anni: patisce la fame, come i suoi genitori e i contradaioli dei borghi dei Rogati e della Paglia, trema al rombo dei cannoni e vede edifici e mura distrutte, morti e feriti. L’area dove abita, almeno sino al 1512, si trova davanti al castello duecentesco ampliato al tempo dei Carraresi.

I GRANDI MAESTRI DEL TEMPO. La città in cui nasce e cresce il piccolo Palladio è segnata dalla lezione classicista e dalla cultura archeologica di Andrea Mantegna e nei primi decenni del secolo vede aprirsi i cantieri della basilica di Santa Giustina e della Loggia e Odeo Cornaro di Giovanni Maria Falconetto e Alvise Cornaro. A Padova è cresciuto anche Leon Battista Alberti, sono passati pittori come Andrea del Castagno e Paolo Uccello e alla metà del secolo XV sono nate nuove architetture all’antica, scolpite e dipinte, prima ancora di essere costruite, nei rilievi di Donatello e negli affreschi di Mantegna della Cappella Ovetari. Il giovane Andrea ha la possibilità di avvicinare e conoscere i principali monumenti della città e, con l’occasione, di entrare in contatto e studiare le opere d’arte e la cultura figurativa profondamente classica di questi grandi artisti.

LA PRIMA BOTTEGA A PADOVA E LA FUGA A VICENZA. A 13 anni Andrea viene assunto dal lapicida Bartolomeo Cavazza da Sossano, che aveva bottega sotto il portico della sua abitazione, nei pressi di ponte dei Tadi. Dopo meno di due anni dalla stipula il giovane Palladio rompe il contratto e si trasferisce a Vicenza; il padre riporta Andrea a Padova e lo rimette a bottega di Cavazza, che nel frattempo aveva intentato un’azione giudiziaria contro di lui per non aver rispettato il contratto, ma il quindicenne Andrea non resiste e fugge nuovamente a Vicenza. Non viene più ricercato dalla famiglia. In quella che diventa la sua città d’adozione, Andrea entra in una nuova bottega di artisti, molto più aggiornata di quella che aveva abbandonato a Padova: la bottega dei maestri Girolamo Pittoni e Giovanni da Porlezza, il primo scultore, il secondo costruttore.

CRONOLOGIA DELLE OPERE NEL PADOVANO (fonte Wikipedia):

- 1546 circa: Villa Contarini degli Scrigni, per Paolo Contarini e fratelli, Piazzola sul Brenta (attribuita);

- 1552 (costruzione 1552; 1569; 1588): Villa Cornaro, per Giorgio Cornaro, Piombino Dese;

- 1552 circa (costruzione 1552 - 1555): Villa Pisani, per Francesco Pisani, Montagnana

- 1553 circa: Villa Ragona Cecchetto, per Girolamo Ragona, Ghizzole di Montegaldella (progetto non realizzato);

- 1556 (costruzione 1563 - 1567): Barchessa di Villa Thiene, per Francesco Thiene e figli, Cicogna di Villafranca Padovana (non completato);

- Dopo il 1563: Monumento funebre a Luigi Visconti nel chiostro del Capitolo nella Basilica del Santo, Padova (attribuito).

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