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Padova da Vivere

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A cura di PadovaOggi

Anfiteatro romano ai Giardini dell’Arena a Padova: storia, com'era e cosa ne è rimasto

L’anfiteatro romano di Padova, che si colloca all’interno dei Giardini dell’Arena, è riferibile ad età augustea (27 a.C. - 14 d.C.) e si conserva oggi solo in parte. In particolare sono visibili i resti del muro ellittico mediano, parzialmente conservati in alzato.

LA RISCOPERTA. L'edificio fu individuato nel XVII secolo e scavato tra la seconda metà del XIX (1880-1881) e gli inizi del XX secolo (1906-1907).

COM'ERA. A pianta ellittica a profilo schiacciato di 134,26 metri sull'asse maggiore e 97,31 metri sull'asse minore, presentava orientamento nordest-sudovest. L’edificio si basava su potenti sottofondazioni in impasto cementizio, e nel suo prospetto esterno presentava un portico perimetrale di 80 arcate a due ordini. Stando alle più avvalorate ipotesi ricostruttive, l’apparato decorativo era di ordine tuscanico in trachite, e i rivestimenti pavimentali erano in marmo rosso di Verona (in particolare le rampe, il podio e i vani radiali).

I RIFERIMENTI ODIERNI. Dell'anfiteatro romano di Padova si conservano oggi parte del muro ellittico mediano (circa i 2/3 dell'ellisse), con le aperture a fornice della larghezza di 2 metri, e numerosi frammenti fuori opera. Questo significa che, volendo proiettare immaginariamente l’edificio sullo scenario odierno dell’assetto urbano, esso si estendeva oltre la recinzione del parco, verso corso Garibaldi e verso piazza Eremitani. A sudovest, in corrispondenza dell’ingresso dall'odierna piazza Eremitani, era collocata la porta triumphalis, che dava accesso ai partecipanti agli spettacoli. Sul lato opposto, grossomodo all’altezza della cappella degli Scrovegni, era la porta libitinensis, da cui si trasportavano fuori dell'arena i gladiatori caduti in combattimento.

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