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Padova da Vivere

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A cura di PadovaOggi

Bruno da Longobucco, medico e chirurgo, fu cofondatore dell'Università di Padova

Bruno da Longobucco (Longobucco, inizio XIII secolo – Padova, 1286) è stato un medico e chirurgo italiano. A Padova, contribuì alla fondazione dell'Università, avvenuta il 29 settembre del 1222. Qui,  con l'autorità dello status di magister, tenne una delle prime tre cattedre di medicina.

Bruno fu uno dei più grandi chirurghi del Medioevo: fu un riformatore della chirurgia dotato una profonda conoscenza delle dottrine greche, latine ed arabe. Fu un prosecutore della chirurgia praticata da Democede di Crotone, Filistione di Locri e da tanti altri, le cui tecniche ed insegnamenti erano custoditi nei numerosi testi conservati nei monasteri basiliani e benedettini, testi che vennero copiati per primi dagli amanuensi di Cassiodoro a Squillace.

In pieno Medioevo, quando i medici iniziarono a prendere le distanze dal mestiere del chirurgo, professione ritenuta non degna di rispetto poiché esercitata più dal chirurgo-barbiere, dal cavadenti, dal flebotomo o dal cerusico, Bruno da Longobucco diventò uno dei promotori della chirurgia praticata da gente colta, consapevole del proprio impegno e della responsabilità verso i propri pazienti.

La terra natale di Bruno da Longobucco in molti casi è contraddittoria, anche se dai suoi scritti risulta dichiarato: "Brunus gente Calabrica patria Longoburgensis". Riguardo alla sua data di nascita, padre Francesco Russo formulò un'ipotesi, secondo cui, avendo Bruno finito il suo libro nel 1253, cioè nella sua maturità di medico ed uomo, si può far risalire ai primi del Duecento. Si conosce poco della sua infanzia e della sua formazione di medico. Probabilmente apparteneva ad una famiglia di solide condizioni economiche addetta all'amministrazione delle miniere presenti nel luogo natale. Riguardo ai suoi studi, si pensa che siano stati svolti tra Longobucco e Rossano, visto il periodo fiorente che la Calabria settentrionale godette grazie alla protezione culturale di Federico II di Svevia e ai grandi scambi commerciali.

Bruno, dopo aver conseguito tali studi, si trasferì dapprima a Bologna e poi a Padova. A Bologna diventò discepolo di Ugo de' Borgognoni superando - secondo lo storico della medicina Salvatore De Renzi - il maestro, poiché quest'ultimo, poco familiare con la cultura classica e con la penna, non aveva lasciato nulla di scritto, nonostante la sua fama di eccelso chirurgo. È proprio a Bologna che Bruno prese dimestichezza con i testi arabi.

Terminata la formazione bolognese, arrivò a Padova dove contribuì alla fondazione dell'Università, avvenuta il 29 settembre del 1222, e, insieme a Pietro d'Abano, vi insegnò le dottrine arabe aggiornate alla luce di nuove scoperte. Entambi divennero ben presto gli ambasciatori della "medicina arabista" in Italia e in Europa. All'università di Padova, Bruno, con l'autorità dello status di magister, tenne una delle prime tre cattedre di medicina, le quali erano state distinte secondo criteri etnografici in quattro nationes: latini della lingua d'oïl (francesi e normanni); latini della langue d'oc (provenzali, catalani e spagnoli); germani (tedeschi, fiamminghi, inglesi, polacchi); italiani o citramontani (calabresi, romani, siciliani, toscani, lombardi, etc.).

Della personalità di Bruno si conosce poco: dai suoi scritti appare una persona austera e raffinata, persona colta, spinto nella sua professione da una profonda fede cristiana. Uomo di forti convinzioni, persegue i suoi obiettivi pur scontrandosi con le dottrine dei grandi della storia della medicina antica. Affronta per primo tra i medici cristiani il tema della castrazione, tema non tanto accettato nel periodo medievale. Secondo un'ulteriore analisi di padre Francesco Russo, morì probabilmente a Padova nel 1286. In molti saggi sulla storia dell'università di Padova, Bruno è ricordato con poche righe, a volte neanche citato.

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