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Martedì, 16 Aprile 2024
Padova da Vivere

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A cura di PadovaOggi

Comuni del Padovano, Campo San Martino origine del nome e alcune curiosità

L'esistenza di Campo San Martino viene provata per la prima volta con un documento ecclesiastico del 1130 in cui si segnala come “una parrocchia molto povera”. Tuttavia, non è da escludere che l’insediamento fosse precedente: infatti, il suo toponimo derivò dal nome del Santo Patrono della chiesa parrocchiale che era stata per lungo tempo subordinata alla comunità religiosa di Curtarolo.

TRADIZIONE CONTADINA. La tradizione contadina, che caratterizzava la zona, trova la sua maggiore espressione nella denominazione assunta. Infatti, il giorno in cui viene celebrata la festa di San Martino, l’11 novembre, rappresentava nel passato la data di scadenza dei contratti agrari. La sua storia particolare è stata quella di una comunità la cui esistenza è stata segnata dalla presenza del fiume Brenta. L’economia è legata per tradizione all’agricoltura: si coltivano cereali (in particolare frumento), ortaggi, foraggi, alberi da frutta e viti. Si pratica anche l’allevamento, soprattutto di avicoli, bovini e suini. Si sono, inoltre, imposte le piccole e medie imprese industriali e artigianali 

STORIA. Il Regno Longobardo governò per due secoli il territorio di Padova, sarà Carlo Magno a porre fine alla dominazione longobarda nel 774. Prima dell'anno mille, nel territorio di Campo San Martino, vi era una società feudale quindi con i grandi feudatari o vassalli, valvassori, i valvassini, i servi della gleba, gli schiavi; era presente una economia arretrata, basata sul latifondo, ma tra il 1000 e 1200 si assistette ad una generale rinascita nelle campagne padovane e di Campo San Martino. Venne incorporata per un lungo periodo nella Repubblica di Venezia; subì, successivamente, l’occupazione napoleonica e la dominazione austriaca fino all’annessione del Veneto all’Italia, avvenuta nel 1866.

PRIMA E SECONDA GUERRA MONDIALE. Nel corso della Prima Guerra Mondiale le scuole e il lazzaretto comunale in Via Bottazin diventano alloggi per le truppe e le case private ospitano i militari: le stanze libere ospitano gli ufficiali mentre i fienili diventano dormitori per le truppe. Arrivano anche truppe francesi e inglesi. Gli inglesi costruiscono un accampamento a Marsango nel territorio della famiglia Bellotto. Durante il ventennio fascista venne abolita l'amministrazione eletta dai cittadini attraverso libere votazioni ma le città erano governate da un podestà, nominato dal prefetto . A Campo San Martino i podestà furono due: Odino Rizzardi, studente universitario in farmacia e Antonio Ferrari, figlio di ex sindaco e ex segretario comunale Domenico Ferrari. II 10 giugno 1940 l'Italia fascista, alleata con la Germania Nazista e con il Giappone Imperiale, dichiarò guerra al Regno Unito e alla Francia. Campo San Martino aveva avuto degli soldati impegnati nella conquista della Libia, Somalia, Etiopia e Albania e nella guerra civile spagnola. Molti vennero richiamati in Italia per rinforzare l'esercito . Il primo caduto a Campo San Martino fu Angelo Tonin del 50º battaglione fanteria. Ne seguirono molti altri: tra morti e dispersi furono 38, di cui 9 morirono nei Balcani contro i partigiani Jugoslavi o contro i Tedeschi; altri 7 perirono in Russia e 11 nei lager Tedeschi; i rimanenti furono dispersi.

MORELLATO. Legate al comune padovano l'imprenditore Giulio Morellato. Nacque a Marsango, frazione di Campo San Martino in provincia di Padova, era il settimo di otto figli e abbandonò la scuola elementare per lavorare con suo padre, orologiaio e calzolaio: seguì le lezioni sino in terza elementare e solo in età adulta completò il ciclo di studi per diplomarsi nei corsi serali. Dopo esser stato coscritto per la prima guerra mondiale, Giulio ritornato dal fronte si trasferì a Bologna, con il fratello più giovane, per aprire un negozio di orologeria. I due fratelli gestirono insieme gli affari, poi Giulio decise d'iniziare un'attività commerciale girando per vari mercati come ambulante tra Bologna, Lugo e Ferrara. Nel 1925 sposò una giovane romagnola di Lugo, sorella di un suo camerata di guerra, con la quale ebbe numerosa prole: tre figli e due figlie. Dopo aver avuto problemi alla vista, che bloccarono i suoi lavori di precisione sui pezzi meccanici degli orologi, Giulio si accorse della scadente fattura dei cinturini, specialmente degli orologi da polso svizzeri, quindi decise di produrre cinturini con alta manifattura e qualità fondando la ditta Morellato nel 1930. 
In un primo periodo, tali cinturini furono venduti con orologi prodotti da Giulio o importati, ma successivamente Giulio si specializzò nella produzione dei soli cinturini. Durante la seconda guerra mondiale nel 1943, Giulio e la famiglia si trasferirono a Lugo per poter continuare la produzione: i macchinari di fabbrica furono pure trasportati in Romagna. Finita la guerra, Giulio riprese l'attività produttiva in Bologna: dopo insanabili contrasti avuti con operai della CGIL, ritornò in terra natìa dove lo accolse un sindaco anticomunista, che lo agevolò per l'ubicazione della fabbrica in Piombino Dese nel 1947, dove l'unico sindacato ammesso era CISL. L'imprenditore assunse personale composto da quasi tutte operaie tra i 14 e 25 anni di età: gli uomini assunti furono pochi; per tutte le operaie Morellato ingaggiò una maestra, che teneva lezioni di cultura generale nonché economia domestica nei locali della fabbrica. Nel 1956 il fondatore lasciò l'azienda al figlio Michele e altri due soci; dopo la chiusura di un laboratorio con 30 operaie in Camposampiero, nel 1962 l'industria si spostò nella sua attuale sede di Fratte (Santa Giustina in Colle) mantenendo due fabbriche: una in Piombino e l'altra in Fratte. Giulio Morellato tornò tra i soci aziendali dal 1962 al 1965, anno della sua dipartita: morì nell'ospedale civico di Padova.

L'AZIENDA OGGI. Il gruppo è presente sul mercato italiano e internazionale sia con marchi di proprietà, come Morellato, Sector, Philip Watch, Chronostar, Bluespirit e Pianegonda, sia con marchi in licenza quali John Galliano, Just Cavalli, Pirelli, Maserati e Miss Sixty. È inoltre tra i massimi produttori mondiali di cinturini e astucci per la gioielleria,che costituiscono l'attività originaria di Morellato sin dal 1930. Oltre la sede centrale di Fratte in provincia di Padova con gli uffici progettuali e marketing di Milano, il gruppo si articola in una serie di filiali dirette in Usa, Germania, Francia, Spagna, Svizzera e Hong Kong; è presente anche, tramite alcune joint venture, in Cina e India.[5] Un accordo è stato firmato con Pepe jeans London per la produzione di orologi con tale marchio



 

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