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Padova da Vivere

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A cura di PadovaOggi

Comuni del Padovano, Galzignano Terme: origine del nome ed alcune curiosità

Il Comune di Galzignano Terme, in provincia di Padova, si estende nella regione dei Colli Euganei. Il capoluogo sorge alle falde del Monte Venda (metri 603). Il territorio comprende inoltre il monte Gallo (metri 385). La parte meridionale del Comune è solcata da parecchi canali.  

IL NOME. L'illustre studioso di toponomastica Olivieri fa derivare il nome del Comune da quello di persona latino Gallicinus, con suffisso -anu. Si tratterebbe quindi di un cosiddetto toponimo prediale che ha lasciato la sua traccia del nome dell'assegnatario di un fondo ubicato in questo territorio. Il più antico documento giunto sino a noi in cui si citi Galzignano risale al 9 Febbraio 952 allorchè l'Imperatore Ottone I confermò al capitolo della cattedrale di Padova “In Galzignano mansiones tres”. In altri documenti redatti a Verona il 14 febbraio 1077 si cita “Villa que dicitur Galzegnano”. Nella decima papale del 1297 il toponimo diventa quello odierno di “Galzignano”.

LA STORIA. L'origine del paese è comunque antichissima e durante l'epoca romana il centro segnò il confine tra il territorio padovano e quello atestino come rilevato dal ritrovamento di un cippo monolitico avvenuto nel 1922. Galzignano fu anche uno dei primi centri del francescanesimo perchè vi sorse un piccolo monastero nel 1226. L'importanza del luogo è testimoniata dalla presenza di un podestà inviato dal comune guelfo di Padova e dal godimento di una certa autonomia dal capoluogo. Anche questo centro seguì poi le vicissitudini storiche del padovano sotto le dominazioni di Venezia (1405-1798), dell'Austria e della Francia prima di entrare a far parte del Regno d'Italia (1866). 

LUOGHI DI INTERESSE. Tra i monumenti presenti a Galzignano Terme è degna di nota l'antica parrocchiale (sec XVII) che conserva un dipinto di C. Ridolfi, pittore veronese del 1500. Di notevoli proporzioni e di spesse masse murarie, la chiesa è ad una grande navata con cinque altari. Il suo campanile venne ricostruito tra il 1878 ed il 1895. Documenti del 1077 citano la pieve e, nel 1117, la chiesa di Galzignano viene segnalata come consacrata a Maria. La nuova parrocchiale è in stile Neo-romanico e fu inaugurata nel 1961. Un frammento di affresco del 1300 raffigurante la Crocifissione si trova in una chiesetta del 1337 eretta dal Riccadonna da Carrara. Nel territorio sono interessanti la Villa Ciurana con affreschi del Seicento, la Villa Cromer e la casa Olivato, tutte del XVIII secolo. Il nome di Valsanzibio, frazione situata a sud del capoluogo, deriverebbe da “valle di Sant'Eusebio” ed appare citata per la prima volta nel 1155. In questa località sono degni di nota Villa Barbarigo (ora Pizzoni- Ardemani)ed il suo parco, entrambi costruiti nel 1700. Essa possiede un'impronta luminosa e semplice, tipica di molte ville venete della medesima epoca. Il giardino di Valsanzibio fu il più completo degli antichi giardini veneti che preferirono le distese piane anziché le accidentalità della collina ed è il meglio conservato per quanto sia stato alterato nel secolo scorso. Venne piantato nel 1669 dal procuratore Andrea Barbarigo, fratello del cardinale Gregorio, vescovo di Padova. Il parco ha caratteristiche barocche per la distribuzione dei viali, delle piante, degli specchi d'acqua, ecc. Il suo allestimento si deve in gran parte ad Enrico Merengo che scolpì le statue che decorano l'ingresso chiamato “Bagno di Diana”. Il labirinto, la statua del Tempo, solitaria in un boschetto, gli scherzi d'acqua presso la scalinata (l'ombrello, la girandola, il sole, ecc.) sono tra le cose da ammirare. 

CURIOSITA'. Sempre a Valsanzibio è presente il “Golf Club Padova”, uno dei più rinomati d'Italia. A sud-ovest di Galzignano Terme si incontra la località Cengolina (da “cingolium”, condizioni del suolo), mentre ad est troviamo Regazzoni, posta tra il monte delle Valli ed il Ceva. All'estremità del territorio, dopo la località Grottarole, a cinque chilometri dal centro del Comune, in località Civrana, è sorto il modernissimo complesso termo-alberghiero: quattro alberghi con cure in casa, piscine e con una disponibilità di circa cinquecento camere. La località prende il nome dalla Villa “La Civrana” che fu dei conti Civran e che oggi è di proprietà Emo-Capodilista. E' un semplice edificio quadrato, con chiesetta ed adiacenza staccate, scala interna a chiocciola di tipo palladiano, affreschi del primo e secondo piano del secolo XVII. Il settore economico maggiormente sviluppato a Galzignano Terme è quello dell'agricoltura orientata, soprattutto verso la coltivazione della vite per la produzione vinicola (DOC); vi sono poi rilevanti colture intensive di fragole e ciliegie. In campo industriale vi sono diverse aziende artigianali specializzate in settori diversi. Galzignano Terme è anche un importante centro di smistamento di prodotti ortofrutticoli. La patrona di Galzignano Terme è la Beata Vergine del Rosario che si festeggia la domenica prima del 7 ottobre; altra festa ricorre il 10 agosto a Valsanzibio (San Lorenzo). Ogni mercoledì si tiene il mercato e nella prima domenica di ottobre ha svolgimento la fiera. In questo periodo il paese celebra l'anniversario della vittoria veneziana a Lepanto (7 ottobre 1581) con la caratteristica corsa degli asini (mussi). Tutti gli anni a giugno viene poi organizzata la sagra-mercato della fragola.

IL REFERENDUM. A seguito di referendum popolare tenutosi il 6 maggio 1979, il Comune ha aggiunto l'appellativo “Terme” per l'importanza assunta in seguito allo sviluppo recente dell'attività turistico-termale (legge Regione Veneto n°51 del 10 agosto 1979).

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