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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Padova da Vivere

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Padova da Vivere Rovolon

Comuni del Padovano, Rovolòn: origine del nome ed alcune curiosità

“Comune sparso” con sede in Bastia. Di origine antica, presenta un’economia basata sulla positiva coesistenza di attività agricole e industriali, con presenza discreta dell’attività di preparazione e tintura di pellicce. I rovolonensi, con un indice di vecchiaia inferiore alla media, sono concentrati nel capoluogo comunale e, in misura molto minore, nelle località Carbonara e Rovolon. Il territorio, classificato collinare, si estende sulle pendici dei Colli Euganei e presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate. L’abitato, in forte espansione edilizia, presenta un andamento plano-altimetrico tipico collinare. Lo sfondo azzurro dello stemma comunale, concesso con Regio Decreto, è attraversato da due rami argentati di pruno, posti in croce di Sant’Andrea.

NOME. Attraverso studi di testimonianze storiche, si può ipotizzare una sua origine romana. Probabilmente, il nome deriva dalla presenza, in questa zona, del rovo fruttifero, da cui Robolone, divenuto in seguito Rovolone prendendo, infine, l’appellativo attuale. Apparteneva al municipio di Patavium. Nel VI secolo fu conquistata e frazionata dai longobardi e, in seguito a ciò, insieme a tutto il territorio orientale della provincia, passò sotto il dominio di Vicenza. Attraverso un documento del X secolo, si apprende che il vescovo di Padova regalò alcuni terreni al monastero di S. Giustina, donazione confermata anche dai suoi successori, in questo modo, divenne possedimento di S. Giustina fino al XVIII secolo. I benedettini, dall’XI secolo in poi, cominciarono a costruire numerosi monasteri in tutto il territorio favorendo così la crescita dei possedimenti territoriali di S. Giustina. Un documento dell’XI secolo attesta, inoltre, che la sua chiesa era sotto la protezione dell’imperatore Enrico IV, in modo tale che nessuno avrebbe potuto minacciarla. Fu deciso così, a causa delle continue persecuzioni da parte di alcune famiglie nobili ai sacerdoti, che cercavano di togliere loro i possedimenti. La sua storia seguente non mostra avvenimenti di particolare rilievo e segue quella del resto della provincia. Nel patrimonio storico-archiettonico si segnalano: l’ex chiesa di S. Pietro, dell’XI secolo, testimonianza benedettina più antica e la chiesa di S. Maria della Neve, restaurata nel XVIII secolo, tra le opere architettoniche religiose; tra quelle civili le più importanti sono la Corte del Vegrolongo, costruita nel XVI secolo e villa Barbarigo, del XVII secolo.

ECONOMIA. L'economia del comune è prevalentemente agricola, con coltivazioni di mais e cereali in pianura e vigneti e frutteti (ciliegi) in collina. Numerose sono le attività legate all'enogastronomia locale dei Colli Euganei (ristoranti, agriturismi, trattorie, enoteche). Particolarmente importante è la produzione di vini frizzanti secchi, come il Serprino, frizzanti dolci come il Moscato, il Moscato Fior d’arancio e il Moscato Passito, il Pinello e tutta una serie di rossi, dal Cabernet al Merlot, al Raboso, tutti DOCG e DOC. Nel territorio comunale è presente anche il parco di Frassanelle, dove è presente un percorso da golf a 18 buche.

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