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Padova da Vivere

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A cura di PadovaOggi

Modi di dire della tradizione locale: significato e storia di "far San Martin"

Un detto popolare forse poco usato ma diffuso non solo a Padova, ma in generale in tutte le regioni della Val Padana, è "far San Martin", ossia cambiare lavoro o attività o, più in generale, traslocare. Raramente, perciò, far San Martin viene vista come una cosa brutta: che sia un lavoro o una casa nuova, comunque il cambiamento viene visto giustamente come qualcosa di positivo e stimolante, nuovo spunto d'energia nella vita e sfida che generalmente non si vede l'ora di affrontare... Eppure l'origine del detto fa riferimento a quella che appena ottant'anni fa era una vera e propria tragedia. 

In corrispondenza della riccorrenza di San Martino dell'11 novembre, infatti, l'anno agricolo si chiudeva, ed era quello periodo di bilanci e, purtroppo, spesso di angherie. In corrispondenza di quella data, infatti, il proprietario terriero poteva decidere di non rinnovare il contratto di lavoro ai mezzadri o ai braccianti, che erano quindi costretti a impiegarsi in un'altra cascina...sempre che ne trovassero! Tragedia nella tragedia, in un periodo in cui le reti di trasporto praticamente non esistevano, il contratto di lavoro agricolo si accompagnava anche alla locazione di un alloggio messo a disposizione dal padrone, quindi perdere il lavoro significava non solo l'incertezza di non sapere se domani si sarebbe portata a casa la pagnotta per la famiglia, ma anche vedere quella famiglia gettata letteralmente per la strada alle soglie dell'inverno, senza nessuna certezza di riuscire a trovare un'altro alloggio prima che il freddo cominciasse a mordere davvero. Si immagini cosa poteva voler dire per un contadino "far San Martin" magari con genitori anziani, bambini piccoli e moglie incinta... straziante. Altro che precariato!

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