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Padova da Vivere

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A cura di PadovaOggi

Un Santo da un Santo: quando Giovanni Paolo II visitò la basilica di San Leopoldo Mandic

Forse non tutti lo ricordano, forse non tutti lo sanno. Ma San Giovanni Paolo II venne in visita a Padova, nella basilica di San Leopoldo Mandic. 

ERA IL 1982. Nel pomeriggio del 12 settembre 1982, nel corso della sua visita pastorale a Padova, san Giovanni Paolo II, allora papa, volle visitare gli umili ambienti nei quali padre Leopoldo svolse la propria vita e realizzò la sua santità. Come ogni pellegrino, chinò il capo per poter varcare la bassa porta della stanza-confessionale. In silenzio osservò la ristrettezza del luogo, le pareti nude dominate solo dal Crocifisso.

LA VISITA. Seguì un breve scambio di parole con il vice postulatore della causa del cappuccino, padre Pietro Bernardi: «Qui confessava il beato?». «Sì, Santità, tutti i giorni, per quasi trent’anni». «Ed era sofferente?». «Sempre, e molto, Santità». Il papa posò una mano sulla parete sormontante l’inginocchiatoio, appoggiò il capo sulla mano e rimase raccolto in intensa preghiera, visibilmente commosso. Poi, lasciata la sua firma sul «libro dei pellegrini», passò nella vicina cappella dove s’inginocchiò dinanzi al tabernacolo e alla tomba di padre Leopoldo. Si accostò alla nicchia dov’è esposta, custodita in un reliquiario, la mano destra di padre Leopoldo. Il Papa baciò il reliquiario e posò gli occhi su quella mano che si era alzata su tanti peccatori pentiti, donando il perdono di Dio e spingendoli verso l’amore a Cristo.

SILENZIO E RACCOGLIMENTO. Salutato dai cappuccini e dai terziari francescani, raccolti in chiesa, il Papa, poco dopo le ore 17, concluse la rapida ma significativa visita al santuario leopoldiano. Meno di un quarto d'ora, senza alcun discorso. Solo preghiera e devozione. Il silenzio e il raccoglimento del papa restarono profondamente impressi in quanti lo videro nel silenzioso santuario dei cappuccini, isola di preghiera, approdo di innumerevoli pellegrini che, come il Giovanni Paolo II, giungono ogni anno da ogni parte d'Italia e dall'estero per pregare in silenzio davanti alla tomba di un santo "vivo", amato ed invocato con fiducia.

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