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Padova da Vivere

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A cura di PadovaOggi

Curiosità da scoprire: il museo di Paleontologia di palazzo Cavalli

Il museo di Paleontologia di palazzo Cavalli, nei pressi delle Porte Contarine a Padova, è sicuramente uno dei più affascinanti e ricchi del circuito d'Ateneo. Da due anni la struttura museale è nuovamente visitabile senza troppe difficoltà, dopo decine d'anni di orari davvero improponibili e di scarsissima pubblicità, e le sue sale sono visibili su prenotazione allo 3491680724.

La collezione si compone di svariate decine di migliaia (senza esagerare) di fossili provenienti prevalentemente dall'area del Triveneto ma anche da molte località di tutto il mondo, e suddivise in tre sezioni: vertebrati, invertebrati e vegetali. Fiore all'occhiello del museo è la Sala delle Palme, una ricchissima collezione di palme fossili, sia foglie che interi alberi, provenienti in massima parte dai giacimenti di Bolca e Sostizzo, di cui la più spettacolare, la Latanitex Maximiliani, misura ben tre metri d'altezza ed è tanto ben conservata da sembrare una natura morta di qualche pittore più che un vero e proprio fossile.

Ma le sale del museo celano anche un'altra storia, una storia truce che risale a quando il palazzo stesso era appena stato costruito, e più precisamente al 22 dicembre del 1585: l'assassinio di Vittoria Accoramboni. Il racconto preciso dei fatti si è ormai perso nella nebbia dei tempi, ma se il resoconto che ne fa Stendhal, che ne fu affascinato a tal punto da dedicarvi un racconto delle sue Cronache Italiane, è abbastanza accurato, così è come si svolsero i fatti: Vittoria, giovane e bellissima nobildonna romana sposata giovanissima ad un anziano nobile, peraltro nipote del severissimo papa Sisto V, ma innamorata dell'aitante Paolo Giordano Orsini, decise di dare una svolta alla sua vita e a quella dell'amante e di trovare un escamotage per consumare alla luce del sole la sua clandestina storia d'amore. Ovviamente, uno e un solo sistema poteva scaturire dalla mente di una nobildonna romana reduce dai sciagurati anni dei Borgia: eliminare il consorte con il veleno. Ebbene, la cosa ovviamente non piacque ai parenti di lui, che la fecero assassinare da un sicario proprio fra le ampie sale di palazzo Cavalli. 

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