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Padova da Vivere

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A cura di PadovaOggi

Padova nella letteratura: la menzione dell'assedio del 1509 nell'"Orlando furioso"

L'Orlando Furioso è un capolavoro di squisita arte e di fantasia sbrigliata, cui si mescolano tratti di finezza psicologica e di umorismo. Rare sono in esso le dirette menzioni di personaggi e avvenimenti storici, a differenza della Divina Commedia che ne abbonda. Ancor più notevole è quindi il cenno che fa l'Ariosto a Padova e al suo famoso assedio del 1509, al quale fu presente il cardinale Ippolito d'Este, protettore del poeta. A lui dedicò il suo poema (rendendo immortale quest'uomo che non sempre comprese I'alto genio dell'autore).

Nel canto XVI e narrata la straordinaria impresa di Rodomonte, il guerriero saraceno che penetra, senza compagno alcuno, in Parigi assediala menandovi orrenda strage, non soltanto d'uomini, donne, bambini, rna anche di case che egli incendia o abbatte.

"Le case eran, per quel che se n'intende, 
Quasi tutte di legno in quelli tempi: 
E ben creder si può ch'in Parigi ora 
De le dieci Ie sei son così ancora. 
Non par, quantunque il faeo ogni cosa arda, 
Che si grande odio ancor saziar si possa. 
Dove s'aggrappi con le mani, guarda, 
Si che ruini un tetto ad ogni scossa. 
Signor, avete a creder che bombal'da
Mai non vedeste a Padova si grossa, 
Che tanto muro possa far cadere, 
Quanto fa in una scossa il re d'Algiere"

Naturalmente le bombarde a cui pensa I'Ariosto sono quelle rivolte contro Padova dall'esercito dell'imperatore Massimiliano d'Austria. La città resistette eroicamente e Massimiliano Ievò l'assedio dopo vani e sanguinosi tentativi di varcarne le mura. Il particolare delle bombarde è storicamente esatto e dimostra l'impressione terribile che fecero sui contemporanei Ie mostruose artiglierie dell'imperatore Massimiliano puntate contro la nostra città.

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