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Venerdì, 19 Aprile 2024
Padova da Vivere

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A cura di PadovaOggi

Porta Pontecorvo, tra storia e leggenda: dal ponte "curvo" all'arresto di Santa Giustina

Immetteva, ed immette, nel rettilineo della strada per Piove di Sacco. Poco dentro la porta e la cortina muraria, il "ponte curvo" (gobbo) di lontana origine romana che dà il nome all'area.

La porta è dedicata a Bartolomeo d'Alviano - è anche soprannominata "L'Alviana" (o Liviana come indicato negli archi in pietra) - il celebre condottiero che s'impegnò nel primo progetto organico di costruzione delle mura veneziane. Fu iniziata già nel 1513 sotto l'incalzare delle scorribande di Lanzichenecchi della Lega di Cambrai.

Attualmente rimane isolata a far da rotonda stradale e da ingombro sulla piazza. Le mura che da essa si diramavano sono state abbattute o rase al suolo per far posto agli edifici ospedalieri. Interrato l'ampio fossato esterno.

La porta prende il nome dall'adiacente ponte Pontecorvo, antico manufatto romano a 3 arcate del 120-130 d.C., che venne successivamente ampliato, rispettando tuttavia l'antica struttura degli archi ad ampia volta. Era denominato Pons Curvus per la sua accentuata curva, necessaria perché non fosse invaso dall'acqua del canale, ma il popolino aveva storpiato il nome latino, prima in corbo poi in corvo, invece che curvo.

Qui, secondo la leggenda, fu arrestata Santa Giustina, poi martirizzata in Prato della Valle. Si narra che quando i legionari romani la fermarono, all'ingresso della città, e la riconobbero come cristiana, le venne chiesto di abiurare la sua fede. Per tutta risposta Giustina si inginocchiò e iniziò a pregare. Come le sue ginocchia incontrarono la pietra, questa si fece soffice e vi rimasero le sue impronte. Un'edicola ricorda ancora l'evento.

Porta Pontecorvo, tra storia e leggenda: dal ponte "curvo" all'arresto di Santa Giustina

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