Ci sono posti che, più di altri, ti fanno sentire di essere in quella città e non in un’altra. Per percepire questa sensazione puramente estetica, bisogna passeggiare senza fretta. Tra poco inizierà la primavera, e, anche se il sole è ancora timido, approfittare dell’atmosfera che regala è una buona idea. Si sa, “marzo è pazzerello, guarda il sole e porta l’ombrello”. Così si dice. Ed è vero.

Le scalinate del Portello, chiamate anche del Burchiello per il nome dell’imbarcazione che parte da questo molo, sono il luogo giusto per sedersi a guardare il sole. Quando si cammina verso l’antica Porta Portello, ristrutturata di recente come l’omonima piazza, viene naturale guardare dall’alto il corso del fiume. Purtroppo, non è la bellezza delle sue acque ad essere così pittoresca, ma il paesaggio in sé. 

“Vaghissimo naviglio/ di specchi e intagli/e di pittura ornato” recitava Goldoni a proposito di questo peculiare posto. Le scalinate sono di pietra antica, levigata dal tempo, e quando ti ci siedi capisci di essere a Padova. Fenomeni simili non si possono spiegare, bisogna provarli. Studenti che leggono al sole, che chiacchierano o che mangiano un panino tra una lezione e l’altra. Un signore che pesca, mentre qualche strana barchetta passa di là colma di turisti, che puntualmente saluteranno. Un nonno che fa vedere l’acqua al nipote. Al tramonto le coppiette e la sera luogo di ritrovo per i giovani del posto. 

E quando verrà l’estate si può persino andare al cinema sulle scale, infatti per il “Portello River Film Festival”, viene installato uno schermo galleggiante. A luglio iniziano anche i “Navigli”, piccoli chioschi lungo il viale alberato che segue il fiume,  e le scale cominciano a non essere mai vuote la sera. Prendete l’ombrello e andateci anche ora, sono caratteristiche in ogni stagione.