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Giovedì, 25 Aprile 2024
Padova da Vivere

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A cura di PadovaOggi

Mangiare etnico a Padova? Ecco i locali che fanno al caso vostro

Non solo ristoranti cinesi e giapponesi animano le strade di Padova: ecco una lista di cinque luoghi dove deliziare le proprie papille gustative con un'esplosione di sapori insoliti ed esotici.

ITHAI. Ossia Italian&Thai. Sì, perchè le scelte culinarie di questo pittoresco locale di via Roma sono state decise dopo un attento studio operato da esperti sia italiani che thailandesi per calibrare al meglio il sapore al gusto occidentale. Attenuata fortemente la piccantissima nota caratteristica della cucina thailandese, con buona pace dei tantissimi appassionati di peperoncino presenti in città, ma aroma e gusto inconfondibile delle spezie sono state ampiamente conservate. I piatti proposti dal ricco menù sono e restano quelli della tradizione thailandese, in linea con l'ambiente che restituisce l'impressione di trovarsi dall'altra parte del mondo. Molto discreto e riservato, ideale per una cena a due.

DAHLAK. Probabilmente, detta senza eccessiva enfasi, l'idea di trovarsi nel piatto carne di antilope, di bufalo e di struzzo non è un'idea allettante. Non perchè si ritenga la loro carne di scarsa qualità, anzi, è solo che non sono animali molto diffusi, dalle nostre parti. Ebbene, in Eritrea lo sono, e non si deve pensare nient'altro, avventurandosi entro il piccolo ristorante Dahlak di via Sorio, se non di trovarsi in un piccolo specchio di Eritrea. Ambiente molto familiare, servizio di impeccabile cortesia e personale a dir poco sollecito nello spiegare peculiarità dei piatti e tradizioni ad esso legate, Dhalak vale senza ombra di dubbio una sosta per gustare a fondo gli intingoli che mette a disposizione. E poi, chi potrebbe rinunciare alla libidine di trovarsi in un luogo in cui mangiare con le mani fa parte della migliore etichetta? Un locale irrinunciabile nel carnet di un buongustaio padovano.

LA MULATA. Dopo aver visitato Asia e Africa, viriamo decisamente sul nuovo mondo. Affacciato sul canale Brentella, in via Dei Colli a Brusegana, un vecchio casone tipicamente veneto reca l'effige di una bellissima donna carioca sulla facciata: sospetti fondati, è un ristorante brasiliano, e con buona probabilità il più rinomato della città. Non necessitano certo di una descrizione le meraviglie legate all'assortimento di carne messo a disposizione dalla cucina brasiliana, rispecchiate in pieno dalla cucina de La Mulata, ma i suoi coloratissimi buffet ricchissimi di ogni genere di verdure sono ben capaci di attrarre anche i meno intransigenti vegetariani. La scelta di menù fissi, dai 17 ai 32 euro, completano il quadro di un ristorante in cui vale sicuramente la pena di trascorrere una serata fra amici, dato anche il rutilante intrattenimento che lo caratterizza.

RANGOLI. Raffinato, squisito, a buon mercato. Sembra avere davvero tutte le qualità il Rangoli, ristorante indiano sul finire di viale Arcella, ed effettivamente, a frequentarlo un attimo, i fatti non smentiscono la fama. Cominciamo dal principio. All'entrare, innanzitutto, un ambiente che differisce da un suo omologo del Rajasthan solo per i tavoli alti all'occidentale accoglie l'avventore, che verrà prontamente accompagnato al desco da una gentile ragazza in Sari. Si passa quindi al menù, che vanta un assortimento di curry accompagnati da salse, fra menta, piccanti e speziate, in cui si intingono disparati tipi di pani, aromatizzati ora all'aglio, ora alle spezie e via discorrendo. Fin qui nulla di speciale. Esiste però qualcosa nelle pietanze del Rangoli che lo rende unico a Padova, qualcosa che solo chi ha viaggiato in india potrà cogliere appieno, qualcosa che spedirà immaginazione e gusto di chi si saprà coglierlo direttamente all'ombra del Taj Mahal. Non capita di rado di vedere tavolate di indostani in giacca e cravatta godersi una buona cena in questo piccolo e raccolto ristorante arcellese.

LA PLAKA. Maledetto fu Gabriele Salvatores e il suo film "Mediterraneo". A partire da quel film è stato più raro trovare un italiano che non fosse stato in Grecia piuttosto che un irlandese astemio a San Patrizio. Ebbene, siccome il distacco da ciò che si ha amato è duro, soprattutto per coloro che oltre al paesaggio sanno godere anche delle gioie della buona tavola, non poteva mancare in una città come Padova un ristorante dedicato alla cultura ellenica. E qui entra in gioco La Plaka, piccolo ristorantino e centro culturale in via Euganea 76. E non è tanto per le parete bianche dagli stipiti azzurri; e non è per i souvlaki, per la moussaka, per i gyros, per la tzatziki e per l'insalata, che pure sono ottimi: è per le manate sulle spalle, per le risate prorompenti, per i sorrisi a trentadue denti e per le curiosità appagate con garbo ed entusiasmo, che La Plaka è in attività da almeno 15 anni. Provare per credere.

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