rotate-mobile
Domenica, 3 Dicembre 2023
Padova da Vivere

Padova da Vivere

A cura di PadovaOggi

Comuni del Padovano, San Giorgio in Bosco: origine del nome ed alcune curiosità

In un terreno occupato da estese selve, sorse nel medioevo una chiesetta che venne dedicata a San Giorgio, il martire guerriero protettore dei deboli, allora popolarissimo. Gli stessi Longobardi, una volta convertiti al Cristianesimo, lo avevano eletto con San Michele Arcangelo e San Martino di Tours loro patrono. Anticamente la zona era percorsa da una strada romana, detta strada del Cogno, che andava a congiungersi con la consolare Postumia (Vicenza - Treviso). 

LO STEMMA

Lo stemma di San Giorgio in Bosco, eseguito con grande maestria dal bozzettista Ettore Pennetta, è "etimologico" raccogliendo la caratteristica raffigurazione del santo a cavallo mentre uccide il drago e quella di un albero sradicato, a rievocare le condizioni naturali del Cittadellese e la proficua opera di bonifica attuata dall'uomo nel corso dei secoli. Una legge del 1265 riporta: "Ambe decanie Sancti Georgii in busco".  Ancora nel 1803, riferisce lo storico padovano Andrea Gloria, si estendeva in frazione Paviola un bosco di venti campi di proprietà della famiglia Obizzi. Lo stesso autore riporta che la parrocchia era retta dall'arciprete Anselmo Panizzon che si adoperò con gli agricoltori locali ad iniziare un'opera di risanamento fondiario. Per i suoi consigli il sacerdote meritò un particolare attestato dalla Società di Incoraggiamento. Molti toponimi della zona (San Giorgio in Bosco, Busiago, San Martino di Lupari, Lovari, Onara, ecc.) derivano appunto dalla presenza diretta o indiretta di boscaglie assai diffuse nell'alto medioevo. Per quanto riguarda le rappresentazioni artistiche dell'emblema, ricordiamo il bell'esemplare scolpito in pietra collocato sulla facciata del Municipio e, all'interno dell'edificio, un grande stemma a colori. Prima dell'ufficializzazione del 1954, il Comune adoperava nei propri atti un altro bozzetto in cui apparivano due maestosi alberi tra i quali volava un uccello. I colori erano tutti al naturale. A quell'epoca il gonfalone in uso era completamente azzurro, come si rileva dal fascicolo istruttorio custodito all'Archivio Centrale dello Stato in Roma. Anche in questo caso si voleva far riferimento alle condizioni del suolo dei secoli passati.

ITINERARI

Ci troviamo a San Giorgio in Bosco, capoluogo e maggior centro del comune, dove possiamo ammirare VILLA ANSELMI, sede municipale dal 1924 che ora ospita la Biblioteca comunale; palazzo ottocentesco, con le caratteristiche torrette merlate agli angoli, di gusto romantico, che si affaccia su piazza Manzoni al centro del paese. La chiesa parrocchiale settecentesca, ha una bella ed elegante facciata con a fianco lo svettante campanile eretto nel 1900. Nei pressi notiamo il complesso di VILLA - BEMBO dimora nobiliare veneziana del XVIII° secolo, le cui imponenti barchesse, restaurate dall'Amministrazione comunale, dal 2001 ospitano il municipio. Di fronte alla chiesa, piazza Roma, con il monumento ai caduti e la "pompeta" del 1901 in stile liberty, da cui sgorga acqua di risorgiva, divenuta un simbolo per il paese di S. Giorgio. Alla fine del viale alberato di Via Dante si trova il più importante dei capitelli sangiorgesi: quello della "Madonna Mora", monumentale e di pregio architettonico, posto al centro del bivio con Via Cogno e Via Valli in cui proseguiamo fino ad immetterci in via Terraglione. 

Chiesa parrocchiale di San Giorgio in Bosco. La prima chiesa di S. Giorgio fu probabilmente, una delle cappelle soggette alla Pieve di S. Donato di Cittadella (VI - VII secolo). Il primo documento che parla del paese risale al 1265 e sul luogo dell'antica cappella vi era la parrocchiale dedicata a S. Giorgio, che rimaneggiata giunse fino al 1700, quando fu sostituita dall'attuale chiesa, consacrata nel 1752. Verso la fine del 1800 fu ingrandita con lavori di sistemazione del presbiterio assumendo l'odierno aspetto. Nella sua struttura si riconoscono le precedenti costruzioni. Ha una bella facciata elegante, con in alto un affresco raffigurante S. Giorgio e il drago, mentre nel suo interno vi sono pregevoli altari ed una preziosa pala con S. Giorgio e il drago di Jacopo da Ponte detto il "Bassano".

Villa Bembo in San Giorgio in Bosco. Situata a lato della chiesa parrocchiale, mostra ancora di essere stata un bel complesso edilizio di notevole rilievo architettonico, costruito nel XVII° secolo. Distribuiti nell'ampio spazio, un tempo recintato da muretta, restano il palazzo con loggia centrale al piano terra, ai lati due barchesse porticate ed altre adiacenze. Vi era pure un'oratorio scomparso già verso la fine del 1800 e di cui non si sa l'ubicazione. Le barchesse, dopo un attento intervento di restauro a cura dell'Amministrazione comunale, sono divenute dal 2001 sede del municipio.

Si parla di

Comuni del Padovano, San Giorgio in Bosco: origine del nome ed alcune curiosità

PadovaOggi è in caricamento